I post del sito del professor Alberto Bagnai aggiornati (QUASI) in tempo reale. La competenza e l'intelligente ironia del professor Bagnai sempre a vostra disposizione. Da Goofynomics : Buona informazione a tutti.
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Sul sito Goofynomics, il professor Bagnai ci fornisce gli ultimi aggiornamenti in merito all'incontro che si terrà a Pescara il 26 e 27 Ottobre 2013. Purtroppo c'è da segnalare una defezione importante, infatti Bagnai ci informa che Roberto Frenkel (quello del Ciclo) ed il motivo è semplice ma spiacevole :
"...Carissimi, con grande dispiacere (doppio: come amico e come organizzatore) devo segnalarvi che purtroppo Roberto Frenkel non potrà partecipare al convegno di Pescara. Penso di potervi citare la lettera che mi ha inviato: The political situation in my country has substantially changed in recent times. In the recent primary elections the government has lost half of the votes Cristina got in the October 2011 presidential elections. The parliamentary elections will take place on October 27. The polls are showing that the opposition parties are going to defeat the government candidates by an important difference. I am working with the opposition and it would be very inconvenient for me to be abroad on the date of the election and the following days..." il motivo di questa assenza come avrete capito riguarda l'attuale situazione Argentina, che su Goofy è stata ben descritta QUI. Altro più importante problema arriva dalla Grecia, come ci dice ancora Bagnai : "...Avremo a Pescara, oltre a Grigoriou Panagiotis (col quale ieri ho avuto una lunga conversazione che ha finito di deprimermi: quello che ci stiamo dicendo qui potremo dircelo ancora per poco, la critica alla troika sta diventando reato di opinione in Grecia, e presto lo sarà in tutta l'Eurozona),.." Comunque sia, il GoofyCompleanno si avvicina e le ultime news le trovate quì : Houston, abbiamo un problema... Buona Informazione a tutti. Gli €uroFan continuano a raccontare e a credere(?) che l'euro ci ha protetti e ci ha portato grandi benefici, ovviamente questa colossale minkiata viene puntualmente smentita dai dati e dai fatti. L'ennesima dimostrazione dell'€uro-cetriolo che abbiamo preso nel c... dal 1999 in poi, arriva ancora una volta dal blog del professor Bagnai, dove esaminando la convergenza del reddito procapite dell'eurozona verso quello medio dei paesi avanzati (di cui fa parte l'UEM), si scopre che la convergenza non c'è stata, ma anzi è avvenuto e continua un declino inesorabile del nostro reddito disponibile. Ecco cosa scrive il professor Bagnai : "...Usiamo, per l'occasione (e per rapidità) la metrica proposta dal dr. Bastasin, ovvero il rapporto fra i redditi pro-capite a dollari correnti e a parità di potere d'acquisto (che quindi tengono conto delle differenze di costo della vita fra i diversi paesi considerati). La storia la sapete. L'euro doveva aiutarci a essere uniti per competere, doveva essere la fune alla quale tutti i paesi europei si aggrappavano, uniti, per tirare dalla stessa parte, guadagnando o almeno difendendo reddito e quote di mercato dall'invasione degli emergenti, della Ciiiiina. Invece, è diventato un gioco a somma nulla dove la Germania tira da una parte, tutti gli altri (più o meno) dall'altra, e l'Eurozona resta ferma sul posto..." e visto che un'immagine (a volte) vale più di mille parole, ecco un grafico che riassume la situazione : Che cosa ci dice questo grafico ? La risposta la fornisce direttamente il professor Bagnai, che scrive :
"...Come siano andate le cose finora, lo si vede bene. Negli anni '90 l'Eurozona aveva un reddito medio attorno all'89% della media delle economie avanzate. Dal 2001 inizia il declino, in due passi. Prima si raggiunge l'86% nel 2005. È il periodo nel quale le riforme del mercato del lavoro impattano sui salari reali dei lavoratori tedeschi, come ormai viene pacificamente ammesso dagli stessi tedeschi (ricordate quante sterili polemiche due anni or sono con i tanti disinformati esterofili?) e all'estero avevano visto subito. Poi c'è un altro scivolone a partire dalla crisi e dalla sua infausta gestione in termini di austerità. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che nei prossimi cinque anni ci allontaneremo sempre di più dalla media dei paesi avanzati. Verso il 2018 dovremmo aver perso una decina di punti percentuali, situandoci come media dell'Eurozona poco al disopra dell'80% del reddito medio degli altri paesi avanzati (gruppo che comprende, oltre a noi, Stati Uniti, Giappone, Singapore, ecc., ma non la Ciiiina) Quello che il grafico dice non è poi così sorprendente! Se paghi di meno la gente, la gente guadagna di meno. Certo, lo so, non è così semplice. Quello che non va ai salari, direte voi, va ai profitti, e quindi la torta dovrebbe restare uguale, no? Dovrebbero solo cambiare le due fette, giusto...?" Ma allora il reddito mancante dove è andato a finire se non si è trasferito ai profitti? La risposta di Bagnai arriva puntuale : "...Ma ci sono due problemi. Il primo è che la repressione salariale impatta sui consumi, che sono la componente più cospicua della domanda aggregata, e quindi determina una crescita sotto il potenziale, perché distrugge il mercato interno (nello sforzo di catturare mercati esteri offrendo prodotti convenienti). Sintesi: lo sforzo degli imprenditori di prendersi una fetta di torta (Pil) più grande alla fine inibisce la crescita della torta. I tagli ai redditi dei consumatori hanno un moltiplicatore non solo quando sono pubblici (secondo scivolone nel grafico), ma anche quando sono privati (primo scivolone). Il secondo problema è che questa bella idea è venuta al paese dimensionalmente più grande della zona, con due conseguenze: il primo, banale, aritmetico, che l'impatto sulla media dell'intera zona è stato cospicuo; secondo, serio, politico, che gli altri paesi hanno dovuto adeguarsi a questa bella prassi (quella che altrove ho chiamato la lotta di classe al contrario, chiarendo come l'euro ne sia lo strumento principe), e chi si è adeguato in ritardo è già morto..." Le conseguenze delle riforme tanto care a Draghi e alla Germania, le stiamo vedendo e vivendo sulla nostra pelle, con aumento della disoccupazione e della povertà nei paesi del sud Europa. Giusto per ulteriore precisione : "...Qui la Cina non c'entra. Il confronto è fra noi e gli altri avanzati. Vorrete forse argomentare che la Cina toglie a noi più che agli Usa? Avete presenti le dimensioni dei rispettivi deficit bilaterali? Non è così. Lasciate in pace gli emergenti, lasciateli emergere come economia vuole, cooperando a un processo che tanto non potete ostacolare. Il problema è un altro: il problema è che la cecità della leadership alamanna ci sta portando al collasso..." Da Goofynomics : Gli europei stanno meglio? Buona informazione a tutti. GOOFY COMPLEANNO: EURO, MERCATI, DEMOCRAZIA 2013 – COME USCIRE DALL’EURO. By @AlbertoBagnai24/9/2013 Ricordo a tutti che in occasione del secondo Goofy compleanno, il 26 e il 27 Ottobre 2013, l' associazione a/simmetrie.org, ha organizzato l'evento (DA NON PERDERE!) :
EURO, MERCATI, DEMOCRAZIA 2013 – COME USCIRE DALL’EURO Ecco alcune brevi info : In sintesi a/simmetrie in collaborazione con il Dipartimento di Economia dell’Università Gabriele d’Annunzio organizza l’edizione 2013 del convegno internazionale Euro, mercati, democrazia, intitolata Come uscire dall’euro. L’evento si svolgerà nei giorni 26 e 27 ottobre, presso il centro congressi dell’Hotel Residence Serena Majestic a Montesilvano (PE), con la partecipazione di importanti relatori internazionali. Programma dell’evento Le due giornate del convegno si apriranno con una prolusione, tenuta sabato pomeriggio da Roberto Frenkel (Università di Buenos Aires), e domenica mattina da Joao Ferreira do Amaral (Istituto Superiore di Economia e Management di Lisbona). Seguirà la presentazione di relazioni sulla crisi dell’eurozona (di Bagnai, Borghi, Kawalec, Pozzi). Nel pomeriggio di domenica si terrà una tavola rotonda sul tema L’impatto della crisi economica sul mondo dell’informazione (partecipano Stefano Feltri, Giulia Innocenzi, Vito Lops, Gianluigi Paragone, Simone Spetia). I lavori si concluderanno con la presentazione del testo Euro e (o?) democrazia costituzionale, di Luciano Barra Caracciolo. È prevista la traduzione simultanea. Il programma provvisorio dell’evento è disponibile qui. Affrettatevi solo 90 biglietti ancora disponibili. Il professor Bagnai su Goofynomics ci offre la sua analisi in merito alla svendita delle società italiane nell'era dell'euro, il quadro è molto inquietante e più che la messa in liquidazione di uno stato, sembra un vero e proprio bollettino di guerra. Come abbiamo visto QUI, il passaggio delle società italiane in mano straniera via Investimenti Diretti Esteri in Italia (IDE), ha due effetti collaterali molto dolorosi, la perdita di asset e società (anche strategiche) italiane che passano in mani straniere, e la crescita continua del Debito Estero di natura Privata, che come detto QUI, è la vera causa degli squilibri dell'Eurozona (che la moneta unica ha contribuito a far nascere ed amplificare). La cosa molto interessante che ci fa notare il professor Bagnai, è che gli IDE hanno avuto due boom negli ultimi decenni, il primo nel periodo dello sme (in)credibile (1988-1992) e il secondo periodo dal 1999 in poi con l'ingresso nella moneta unica. A conferma di quanto detto, ecco due grafici che mostrano l'andamento degli IDE, il primo esprime il valore in dollari, il secondo in percentuale di PIL : Come è facile notare dalle due immagini, nel momento che il nostro cambio si è irrigidito (sme credibile) ed è diventato totalmente fisso (euro), gli afflussi di IDE sono cresciuti notevolmente, così come il nostro Debito Estero e il deficit cronico delle nostre partite correnti (QUI I DATI FMI DI TUTTA LA ZONA EURO), come si vede dai dati FMI, l'italia è in deficit di partite correnti dal 90 al 92 (sme) poi va in surplus dal 93 al 99 (dopo uscita dallo sme e prima dell'euro) e nuovamente in deficit cronico dal 2000 al 2012.
I venditori di fumo e di menzogne nostrani (soprattutto della sinistra), gridano ai quattro venti il fatto che l'euro ci protegga dagli attacchi speculativi esterni, ma questa è una colossale fesseria, e infatti Bagnai scrive : "...Mi spiego: qui c’è gente che continua a credere e a raccontare che l’euro sia stato messo su per rendere la vita facile ai turisti, o alle ditte di import/export. Ma noi sappiamo, e lo si sapeva anche prima, che i vantaggi dell’euro misurati in questa dimensione sarebbero stati irrisori: lo aveva detto lo stesso studio della Commissione Europea! Le transazioni commerciali risentivano (e risentono) del rischio di cambio in modo molto limitato perché i mercati finanziari consentono efficaci coperture a breve da questo rischio (del resto, metà del nostro commercio vi è ancora soggetto, no? E quando il sistema di Bretton Woods crollò non vi fu alcun crollo del commercio mondiale, no? E l’euro non ha particolarmente spinto il commercio intraeuropeo, come ora tutti sanno, giusto?). Compagni, rassegnatevi: l’euro che difendete (apertamente, o gesuiticamente, con distinguo vari, dai fire sales alla moneta comune...) è stato fatto per proteggere i movimenti di capitale a medio-lungo termine dal rischio di cambio, cioè per favorire la circolazione indiscriminata dei capitali all’interno dell’Eurozona. L’euro è un pezzo importante (anche se “locale”) del progetto di globalizzazione, che così, a occhio, non mi sembra esattamente una cosa “di sinistra” (per lo meno, non quella basata sul fatto che il capitale vada liberamente dove gli pare a far quello che gli pare in assenza di qualsiasi controllo dello Stato – ah, compagni, scusate se ho detto Stato: sono evidentemente anche un po’ nazionalista...)..." Quando poi si parla di eurexit e di svalutazione della lira, allora i Fondamentalisti-Euristi iniziano a sbraitare che la svalutazione rende più conveniente per gli acquirenti esteri l'acquisto delle aziende nostrane a prezzi di saldo, ma come scrive ancora il professor Bagnai : "...Perché quando acquisti un bene all’estero, i prezzi rilevanti sono due: quello della valuta estera, e quello del bene estero. L’euro, distruggendo la redditività delle aziende italiane (attraverso la chiusura dei mercati di sbocco, attraverso il collasso del mercato interno favorito dalle riforme a base di flessibilità, attraverso mille canali) ha fatto crollare il prezzo delle aziende italiane. Chiaro? Il prezzo delle aziende è crollato molto più di quanto il prezzo della valuta (l’euro) sia aumentato. E non mi riferisco solo al prezzo di quelle quotate in borsa: mi riferisco anche alle aziende non quotate, che a fronte di cali importanti del fatturato sono ben liete di accettare offerte di liquidazione sottoprezzo. Un crollo della quotazione di un’azienda del 20% la rende del 20% più conveniente per l’investitore estero ma non aumenta la sua competitività di prezzo e quindi non le dà strumenti per resistere a offerte di acquisizione. Una svalutazione del 20% rende l’azienda più conveniente del 20% per l’investitore estero, ma al contempo rilancia la sua competitività di prezzo, la sua capacità di generare fatturato e profitti, e quindi di resistere. In Italia sta succedendo la prima cosa ma non può succedere la seconda..." ed ancora, giusto per chiarire ancora una volta l'effetto distruttivo che ha la moneta unica per noi : "...Finché l’Italia usa una moneta straniera (l’euro), se un entità residente in Italia (ad esempio, un’azienda di proprietà estera) deve fare pagamenti all’estero (ad esempio per corrispondere alla casa madre estera dei profitti conseguiti in Italia), prima bisogna che la valuta straniera (l’euro) utilizzata sia entrata in Italia in qualche modo. Chiaro? Il deficit di pagamenti con l’estero determinato dalla necessità di rimpatriare i profitti all’estero deve essere compensato da un surplus da qualche altra parte. E come si corregge il saldo delle partite correnti lo sapete: con l’austerità. Quindi chi vuole l’euro vuole un lavoratore licenziato dall’investitore che ha acquistato l’azienda italiana (perché questo accade spesso e volentieri), e tartassato, a valle, dallo Stato italiano, perché bisogna fare sacrifici per onorare i vari impegni con l’estero, fra i quali anche quello di remunerare il capitale del capitalista (estero) che ti ha licenziato..." Per conoscere il resto della storia, non vi resta che leggere da Goofynomic : SMOKE SALES Buona informazione a tutti. Da Goofynomcs ci arriva l'ennesimo ottimo post del professor Bagnai, in cui vengono evidenziate le enormi e colpevoli responsabilità che la sinistra ha avuto (nella costituzione dell'euro e di Questa Europa) ed ha tutt'ora (nella difesa dell'euro, del liberismo sfrenato e della libera circolazione dei capitali che alimenta catastrofiche bolle economiche).
Ormai i cialtroni politici che si reputano di sinistra ed i loro ottusi seguaci, ragionano solo per appartenenza, quindi se una cosa, giusta o sbagliata che sia la dice un loro "leader", è Sempre e comunque giusta, se invece la stessa cosa la dice un loro "nemico" politico, è Sempre sbagliata a prescindere (anche se semplicemente dovesse dire che la neve è bianca!) Con questo atteggiamento stupido, vigliacco e traditore, hanno Svenduto e STANNO SVENDENDO l'Italia e gli Italiani al Peggior offerente, e da quando sono al potere hanno rinunciato a qualsiasi Autocritica, credendosi (a torto) di essere immuni da qualsiasi errori politici e sociali! Ecco un passaggio molto significativo : ...Accettando l'euro, hanno rinnegato l'esistenza della lotta di classe, hanno affidato alle banche centrali “indipendenti” il lavoro dei sindacati, ovvero la protezione del potere d'acquisto dei lavoratori. Abbiamo visto i risultati. Ma nel momento in cui c'è un paese da ricostruire, in cui avremmo bisogno di riunire tutte le forze del paese, loro, che hanno solo bisogno di “apparire” di sinistra, dopo aver sostenuto per 30 anni un progetto politico fascista, si oppongono a ogni soluzione che non si presenti come una dichiarazione di guerra! Sveglia, miserabili idioti! C'è già stata una guerra, e l'avete fatta perdere ai poveri elettori che si sono fidati di voi. Nel momento stesso in cui sproloquiate di uscire da sinistra confessate che nel mondo da voi costruito non c'è alcuno spazio democratico, non c'è destra né sinistra, non c'è che il PUDE (Partito Unico Dell'Euro). Uscire è prioritario per motivi di democrazia ancor prima che di economia. Ma questo non potete ammetterlo, sarebbe ammettere il tradimento... A voi l'articolo di Goofy : CONFIDENZE FRA UOMINI (DI SINISTRA)... Buona informazione a tutti. Che dire, Istwine con il suo commento al post di Goofy LA RESISTENZA ALL'EURO (assolutamente da leggere), fornisce la più lucida e concreta analisi del pensiero (contorto e perverso) degli Spaghetti-Liberisti-Amerikeni.
Infatti costoro pur di dimostrare una determinata tesi in un determinato momento, sono pronti a dire tutto, il contrario di tutto, il contrario del contrario di tutto e nuovamente tutto (lo so che è difficile da capire, forse è per questo che qualcuno gli crede ancora), ma come dice istwine : goofy:2 post,benza alla pompa post eurexit e le esportazioni elastiche italiane by @albertobagnai29/8/2013 Oggi nella sezione dedicata a Goofynomics voglio segnalarvi di post, uno semplice ma come sempre molto chiaro e l'altro molto chiaro ma meno semplice (tecnico).
Tutti e due affrontano il tema del costo delle materie prime a seguito dell'uscita dall'euro (e quindi della svalutazione della nuova monta), argomento che spesso gli €urofan pongono in termini catastrofici, ovviamente senza sapere nemmeno quelle che dicono perchè non conoscono i dati e non li capiscono. Il primo post si focalizza sul costo del petrolio e quindi della benzina dopo l'uscita dalla moneta unica, evidenziando che se va male potrebbe aumentare del 9%, ma comunque avremmo più soldi in tasca da spendere. Il secondo posto più lungo articolato e complesso, affronta il discorso generale delle esportazioni e delle importazioni italiane e seguito di ritorno ad una valuta nazionale. Quello che emerge chiaramente è le esportazioni italiane hanno un'elevata elasticità al prezzo, pertanto come Scrive il professor Bagnai ....Ma con una elasticità simile, maggiore di uno, se anche le importazioni in volume non si muovessero, l’aumento di costo determinato dalla necessità di pagare di più la valuta estera verrebbe più che compensato dall’aumento di ricavi prodotto dall’incremento del volume delle esportazioni. Quindi in tutti questi paesi (che guarda caso sono tutti del Sud, Francia inclusa) una uscita con svalutazione avrebbe necessariamente effetti positivi sul saldo commerciale... Detto in parole povere, i VANTAGGI dovuti al notevole aumento del nostro export (a seguito del ritorno ad una valuta nazionale fluttuante), sarebbero MOLTO maggiori degli Eventuali aumenti dei costo delle importazioni. Non mi dilungo oltre e vi lasci alla lettura dei due articoli Semplice ma molto chiaro : DE BENZA ITALICA (ANTEPRIMA NON TECNICA) Molto chiaro ma meno semplice (tecnico) : MARSHALL-LERNER (ASTENERSI PIDDINI) Nella descrizione della nuova grande depressione che stiamo vivendo (tranquilli la luce in fondo al tunnel che vedono politici ed eurocrati è un treno che ci viene addosso!), si parla spesso di costi economici, e forse troppo poco dei costi umani che ci sono dietro a quelli economici.
Voglio quindi proporvi uno degli ultimi post apparsi su Goofynomics, è un commento lasciato su un altro articolo di Goofy da Marc Tuein, dove vengono decritti con cruda realtà gli effetti tremendi che la crisi sta avendo sulla vita delle persone. Come contorno al commento il professor Bagnai riporta una voce (da verificare) in cui si dice che per la commissione europea, l'importante è che diventiamo competitivi con la Cina, mentre la Grecia non è più un problema perchè i greci possono soffrire. Alla faccia dell'euro e l'€uropa che ci renderà tutti fratelli ! A voi da Goofynomics DALL'ITALIA ALLA GRECIA Buona informazione a tutti. A chi per la prima volta dovesse visitare il blog del Professor Bagnai (Goofynomics), consiglio vivamente di leggere interamente il post che sto per proporvi, dove troverete le regole della casa e alcune letture di base che vi aiuteranno il contenuto del blog e il suo intento divulgativo.
Vi lasci alla lettura delle ISTRUZIONI PER L'USO di Goofynomics. |
AutoreAlberto Bagnai Archivio
October 2013
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