Vi ripropongo un'intervista al professor Claudio Borghi pubblicata sul sito ilsussidiario.net, dove viene esaminato lo scenario europeo post elezioni tedesche, e le conseguenze sull'economia italiana anche a seguito dell'eventuale abbandono delle politiche di austerità.
Premetto che io concordo in pieno con l'analisi del professor Borghi, che esordisce dicendo : "...Anche se dopo le elezioni tedesche il nuovo governo di Berlino dovesse rinunciare all'austerity, ciò non sarebbe sufficiente a rilanciare l'economia italiana. L'unica possibilità per uscire dalla recessione è abbandonare la moneta unica e ritornare alle valute nazionali..." La posizione del professor Borghi è chiara e netta. ed è giustificata dal fatto che la rigidità del cambio non permette di scaricare eventuali shock economici sulla svalutazione o rivalutazione delle valute ma solo sui salari, con conseguente diminuzione del potere di acquisto, della disoccupazione e della povertà, come la situazione dei paesi PIIGS dimostra ampiamente, e come ci era stato anticipato negli anni 90. Il motivo principale per cui la fine dell'austerità non risolverebbe i problemi è abbastanza chiaro, visto che l'ingresso nell'euro ha creato un cronico deficit delle nostre partite correnti con conseguente aumento del Debito Estero Privato (responsabile dell'esplosione della crisi), la fine delle politiche di austerity non farebbe altro che, al crescere del deficit dello stato per sostenere le famiglie e le imprese, i consumatori acquisterebbero molti prodotti esteri importati, aumentando come detto il Debito Privato ed Estero, ricreando il circolo vizioso precrisi. Ed Infatti Borghi ci dice : "...L'unica possibile soluzione sarebbe quella di un ritorno alla valuta nazionale dopo aver fatto uscire l'Italia dall'euro. Finchè al contrario si rimane nella moneta unica, anche abbandonando l'austerity e incominciando a spendere, lo Stato va in deficit. Il fisco raccoglierebbe infatti un gettito inferiore e i privati comincerebbero a comprare beni che per la maggior parte sarebbero esteri. Si verificherebbe così una fuga di capitali dall'Italia, i quali potrebbero rientrare solo se qualcuno fosse disposto a erogarci un prestito.In questo modo salirebbe l'indebitamento privato ( Estero ndr), che è esattamente il processo che si è verificato nella prima parte dell'euro.L'Italia acquistava beni esteri, ma nessuno si accorgeva che si stava aprendo un buco perchè gli investitori continuavano a prestarci denaro. Il buco si è così rilevato nella sua interezza quando ad un certo punto gli investitori hanno smesso di farci credito (sudden stop ndr)." Da ilsussidiario.net : Borghi: a salvarci non sarà la Merkel ma l'uscita dall'euro Buona informazione a tutti.
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Il professor Caudio Borghi usa spesso gli Storify per spiegare vari argomenti economici o che riguardano l'arte (sua vera passione), inoltre questo efficace metodo comunicativo, è utilizzato dal professor Borghi per "smascherare" alcune "lievi imprecisioni" che spesso circolano su twitter.
In particolare voglio riproporvene uno in cui vengono evidenziate e smentite le affermazioni del Deputato PDino Giampaolo Galli riguardanti svalutazione e salari. Questa è l'affermazione (assurda) di Galli che innesca la risposta e quindi lo storify del professor Borghi : "@boghi_claudio la svalutazione aumenta la competitività se e solo se comprime i salari" e giustamente il profssor Borghi scrive : "...è a mio parere una sciocchezza come già una volta detto in altro storify: http://storify.com/borghi_claudio/produttivita-inflazione-in-che-mani-siamo La qual cosa non sarebbe niente di che, se non fosse per la qualità di chi la dice: economista, Bocconi, MIT, Banca d'Italia, ex direttore di Confindustria e adesso deputato PD. Non so se mi spiego. Mentre criticavo questa frase con alcuni estimatori di Galli interviene lui direttamente e ripeto, vale la pena di indagare perché la questione della diesa dell'euro da parte della sinistra è inspiegabile come già detto altre volte http://www.tubechop.com/watch/1273926 ..." Non vi resta che legere il resto della storia per sapere come va a finire, dal sito di Claudio Borghi : La svalutazione e i salari Buona informazione a tutti. Oggi sul SUSSIDIARIO è stata pubblicata l'intervista a professor Claudio Borghi in merito alla "ripresina" in atto in Italia. Il professor Borghi ci fa notare che la suddetta "ripresina" è figlia della batosta del governo Monti (NON FRAINTENDETE), nel senso che il rigore di Monti (con un brutale aumento della tassazione) aveva fatto talmente male al paese, tanto da innescare una vorticosa spirale recessiva. L'attuale governo del (non) fare niente guidato da Letta, non facendo appunto niente, evita di fare ulteriori danni e da un po di respiro al paese.
Anche se la cosa può sembrare inverosimile, un'osservazione analoga è sta fatta poco tempo fa da Krugman e De Grauwe in merito alla situazione del Belgio (SENZA GOVERNO PER QUASI 2 ANNI), rispetto all'Olanda (con governo rigorista alla Monti). Ebbene De Grauwe e Krugman ci mostrano come la situazione economica del Beglio è migliore di quella dell'Olanda, che con la cura Monti style sta andando in profonda recessione. Ma non serviva un governo Forte, CrediBBBBile e StaBBBBile, per favorire la ripresa ? Misteri della crisi.... Eccovi gli articoli dei tre grandi : Claudio Borghi : BORGHI AQUILINI: LA "RIPRESINA" È FIGLIA DELLA BATOSTA DI MONTI Paul Kurugman : A TALE OF TWO FLAT COUNTRIES Paul De Grauwe : DE VERSTANDIGE AANPAK VAN DI RUPO I Buona informazione a tutti. |
AutoreClaudio Borghi Archivio |