Da Voci dalla Germani arriva l'ennesima notizia (se ancora ce ne fosse bisogno) che smentisce un altro Falso Mito tedesco, quello dei dipendenti tedeschi che guadagnano Tutti più degli altri Europei, come già visto anche
"Un altro caso di dumping salariale in Germania, questa volta fra i corrieri dei pizza-service nel nord-est. Il modello è sempre lo stesso: quando il salario è da fame è lo stato a dover intervenire (Hartz IV) e ad usare il denaro dei contribuenti per garantire i margini di profitto dei datori di lavoro. Anche la stampa conservatrice non puo' far finta di nulla. Da FAZ.net" "Un tedesco su cinque lavora con un basso salario. I Jobcenter aiutano i lavoratori, e se ce n'è bisogno vanno fino in tribunale." Da Voci dalla Germania : 1,59 € lordi all'ora "Nella lotta contro i salari immorali i lavoratori non dovranno piu' presentarsi da soli in tribunale. Sempre piu' spesso questo compito viene svolto dalle agenzie per il lavoro: recentemente il Jobcenter di Uckermark è riuscito ad avere successo davanti al giudice. "L'azione offensiva contro il dumping salariale è un segnale importante, serve a far capire che cosa deve essere considerato illecito" ci dice Heinrich Alt, responsabile dell'Agenzia per il lavoro. I funzionari pubblici hanno l'obbligo di garantire un uso responsabile del denaro dei contribuenti utilizzato per finanziare il sistema di sussidi pubblici (Hartz IV), e il compito di proteggere i datori di lavoro che pagano salari onesti. Secondo i calcoli fatti da diversi istituti, piu' di un tedesco su cinque lavora nel cosiddetto settore a basso salario (Niedriglohnsektor). Una definizione generale non esiste. Il limite nella maggior parte delle ricerche è fissato a circa 9 € lordi l'ora. L'Institut Arbeit und Qualifikation (IAQ) arriva a contare 1.4 milioni di occupati che guadagnano meno di 5 € lordi l'ora. Di per sé stipendi cosi' bassi non sono illegali. Secondo la giurisprudenza della Corte Federale per il Lavoro un salario puo' essere considerato immorale "quando c'è una evidente disparità fra prestazione e ricompensa", cioe' quando il salario non raggiunge i due terzi del salario abituale applicato in quel settore e in quella regione. Il Jobcenter chiede il rimborso dei sussidi pubblici I Jobcenter di solito possono facilmente notare il basso salario quando il beneficiario si presenta per richiedere un sussidio pubblico (Arbeitslosengeld II o Hartz IV) necessario a raggiungere il livello minimo di sussistenza: una pratica conosciuta come "aufstocken". Quando il datore di lavoro viene condannato in tribunale, il centro per l'impiego gli chiede di passare alla cassa. L'ultimo esempio è stato un giudizio del tribunale del lavoro di Eberswalde, che a metà settembre ha dichiarato immorali i salari orari inferiori ai 3 € lordi l'ora pagati nel Brandeburgo ai corrieri dei pizza express (Az.: 2 Ca 428/13). Ad iniziare l'azione legale non sono stati i lavoratori, ma il Jobcenter di Uckermark. Con l'azione legale è stato richiesto un rimborso di 11.000 €, equivalente alla somma con la quale il magro salario era stato portato al livello minimo stabilito da Hartz-IV. I destinatari dell'Arbeitslosengeldes II (Hartz IV) ricevono attualmente 382 € al mese piu' il rimborso per l'affitto e le bollette. I datori di lavoro che pagano un salario inferiore a questo livello possono chiedere una sovvenzione da parte dello stato. Il Pizza-service impiegava lavoratori che con un orario lavorativo settimanale di 14 ore guadagnavano dai 100 ai 165 € lordi mensili. I dipendenti a tempo pieno con una settimana lavorativa di 40 ore ricevevano 430 € lordi mensili. Il proprietario del pizza service pagava quindi un salario lordo di 1.59 € , 1.65 € e 2.72 € per ora. Per otto di questi lavoratori il Jobcenter aveva garantito i sussidi necessari al raggiungimento del minimo previsto da Hartz IV. I salari erano inferiori alla metà del salario medio previsto per lo stesso lavoro in quella zona, quindi evidentemente immorali. "I salari immorali non sono un fenomeno di massa" Casi come questo alimentano la proposta di un salario minimo garantito dalla legge come richiesto dalla SPD. Anche in campagna elettorale il dibattito sui salari minimi ha avuto un ruolo importante. Cifre esatte sulle dimensioni del fenomeno non esistono. "I salari immorali non sono un fenomeno di massa", chiarisce Heinrich Alt della Agenzia per il lavoro. "Parliamo di casi limitati", soprattutto nella Germania dell'est. Non a caso 3 anni fa il Jobcenter di Stralsund è stato il primo a percorrere questa strada insolita, quando ha chiesto un rimborso per i 6.000 € erogati come sussidio aggiuntivo per un salario definito immorale. Anche allora si trattava di un Pizza-service che pagava i suoi dipendenti 1.32 € lordi all'ora. Anche l'Agenzia per il lavoro si è mossa in questa direzione e nella sua "guida contro lo sfruttamento" ha spiegato ai suoi uffici regionali come procedere contro i salari troppo bassi. Ha messo a disposizione anche un modello per un'azione legale nei casi di sfruttamento." Buona Informazione a tutti.
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"The Guardian – I pensionati sono mandati nelle case di cura dell’Europa orientale e dell’Asia, respinti dall’austerità verso una ‘deportazione disumana"
Come sappiamo la Germania ha basato il suo "successo" economico su un modello di business basato fortemente sul'export, grazie soprattutto ad una concorrenza sleale nei confronti dei partner europei tramite svalutazione interna via compressione dei salari. Ovviamente la scelta economica di puntare tutto sua competitività dell'export, "uccidendo" la domanda interna per contenere l'import, ha fatto si che la povertà fra i tedeschi aumentasse significativamente, facendo nascere un fenomeno quasi incredibile per la nazione che viene descritta la locomotiva d'europa. Il fenomeno in questione è l'emigrazione di massa (il termine Deportazione è stato usato dal VDK) degli anziani che non riescono più a permettersi di pagare le rette delle case di riposo tedesche. Infatti su InvestireOggio (che ha tradotto l'articolo del Guardian) viene descritta la situazione degli anziani della Germania con queste parole : "...Il Sozialverband Deutschland (VDK), un servizio consultivo tedesco socio-politico, ha detto che un numero crescente di tedeschi non è in grado di sostenere i costi di una casa di riposo nel proprio paese e questo costituisce un grave “campanello di allarme”. Ha chiesto un intervento politico. “Semplicemente non possiamo permettere che coloro che hanno costruito la Germania fino a renderla ciò che è, che ci hanno dedicato tutta la vita, ora siano espulsi” ha detto il presidente di VdK, Ulrike Mascher. “E’ una cosa disumana.” I ricercatori hanno stimato che nel 2011 circa 7,146 pensionati tedeschi vivevano in case di riposo in Ungheria. Più di 3.000 stavano in case di riposo nella Repubblica Ceca, e più di 600 in Slovacchia. Ce n’è anche un numero imprecisato in Spagna, Grecia e Ucraina. Anche la Thailandia e le Filippine ne attirano un numero crescente..." "...Secondo il federal bureau of statistics tedesco, attualmente più di 400.000 anziani non sono in grado di permettersi una casa di cura tedesca, una cifra in crescita di circa il 5% l’anno. I motivi sono l’aumento dei costi dell’assistenza domiciliare – che in media va dai € 2,900 ai € 3,400 al mese – le pensioni stagnanti, e il fatto che le persone che invecchiano con tutta probabilità hanno sempre più bisogno di cure. Di conseguenza, le assicurazioni pubbliche o Krankenkassen che compongono il sistema di assicurazione sociale tedesca stanno apertamente discutendo di prestare i loro servizi in case di cura all’estero, secondo un modello finanziario sostenibile a lungo termine. In Asia, e nell’Europa orientale e meridionale, la retribuzione delle badanti e le altre spese come la lavanderia, la manutenzione e non meno importante i costi dei terreni e dell’edilizia, spesso sono molto più bassi..." Come si vede il fenomeno è di notevole impatto sulla popolazione ed in continuo aumento, d'altronde i problemi del paese "virtuoso" per eccellenza che ci viene portato a modello da seguire, nonostante sacrifichi il suo popolo alla povertà in nome della competitività e dell'export, sono tanti, fra cui : "...In particolare, le persone affette da demenza possono trovare difficoltà a orientarsi in una cultura completamente diversa, con un linguaggio diverso, perché vivono in gran parte nel vecchio mondo dei loro ricordi” ha detto. Con la popolazione della Germania che dovrebbe ridursi da 82 milioni a circa quasi 69 milioni entro il 2050, si prevede che uno su 15 – circa 4,7 milioni di persone – avrà bisogno di cure, ovvero il problema di fondo è solo destinato a peggiorare..." ed ancora : "...Christel Bienstein, scienziato presso l’Università di Witten / Herdecke, ha detto che molte case di cura tedesche hanno raggiunto il punto di rottura a causa di mancanza di personale, e che di conseguenza gli standard di cura sono scesi. ”In media, ogni paziente riceve solo circa 53 minuti di assistenza individuale al giorno, compresa l’alimentazione” ha detto.”Spesso ci sono 40-60 residenti accuditi da un solo accompagnatore..." Questa è un'altra faccia del "miracolo" economico tedesco, che si accompagna ad un esercito di lavoratori precari a basso reddito e ad una povertà della popolazione crescente. Da InvestireOggi : La Germania ‘esporta’ i suoi vecchi malati nelle case di cura dei paesi a basso costo Buona informazione a tutti. Fra i vari miti e leggende che riguardano la Germania, c'è quello che la maggior competitività delle aziende tedesche sia dovuta ai loro massicci investimenti in infrastrutture, innovazione e ricerca.
Ma a smentire l'ennesima bufala sul mito alemanno, arriva un articolo pubblicato sul Financial Times da Adam Posen, presidente del Peterson Institute for International Economics. Quello che emerge dalla lettura di quanto riportato da Posen, è che la maggior competitività delle aziende tedesche è dovuta esclusivamente alla compressione dei salari, avvenuta in modo massiccio dopo la riforma Hartz IV del 2003 e la nascita dei MINI-JOBS; un caso esemplare è quello dello Daimler (SALARI DA FAME ALLA DAIMLER?). Ma vediamo cosa dice Posen : "...Ma un paese sano non dovrebbe puntare sui bassi salari: "Idealmente, un paese sano dovrebbe essere in grado di restare competitivo attraverso la ricerca e lo sviluppo, e l’investimento di capitali. Invece, a partire dal 1991, in Germania gli investimenti lordi totali sono diminuiti costantemente, dal 24% del PIL fino a meno del 18%. Il recente lavoro dell’OCSE, Economic Survey of Germany, constata che dal 2001 gli investimenti tedeschi sono rimasti costantemente ben al di sotto del livello delle 7 maggiori economie (e non solo a causa delle bolle degli anni 2000 in USA e Regno Unito). Perfino il piccolo miracolo dell’occupazione e il boom dell’export iniziati nel 2003 non sono stati sufficienti a indurre le imprese tedesche ad aumentare gli investimenti – e gli investimenti in infrastrutture pubbliche sono stati persino più scarsi..." ed ancora : "...La conseguenza di questa carenza di investimenti, dice Posen, è che l’incremento di produttività registrato in Germania è stato più basso rispetto ai suoi competitor e dunque le aziende tedesche riescono a competere solamente riducendo i salari e dislocando le produzioni all’Est: Come mostrano Lawrence Edwards e Robert Lawrence del Peterson Institute nel loro nuovo libro Rising Tide, la percentuale dell'occupazione nel settore manifatturiero è in declino costante in tutte le economie avanzate da 40 anni – e la Germania non fa eccezione. Le sole economie ricche dove i lavoratori del manifatturiero sono diminuiti di meno sono Italia e Giappone, non esattamente dei motori di crescita..." "...Il basso livello di investimenti tedeschi è il risultato di grossi problemi strutturali dell'economia, problemi che non sono causati dall’odierno mercato del lavoro, molto più flessibile. L’ossessione per l’export ha distratto i governanti dalla necessità di ricapitalizzare le banche, deregolamentare il settore dei servizi ed incentivare la riconversione industriale. Inoltre, gli investimenti pubblici in infrastrutture, istruzione e sviluppo tecnologico potrebbero aiutare a rendere più profittevoli gli investimenti privati, cosa che permetterebbe una crescita accompagnata da salari più elevati..." Perciò i fan tedeschi credo che si dovranno ricredere ancora una volta sulla presunta superiorità alemanna. Da Voci dall'estro (traduzione in italiano) : FT: LA GERMANIA VERRÁ SCHIACCIATA DALLA SUA OSSESSIONE PER L'EXPORT Buona informazione a tutti. GERMANIA: IL FALSO MITO 7. COME ABBIAMO SALVATO LE BANCHE TEDESCHE. GRAZIE A @BORGHI_CLAUDIO4/9/2013 Forse molti di voi non sanno che il presunto salvataggio della Grecia, in realtà è servito per salvare le Banche tedesche, visto che avevano prestato Molto e Male ai PIIGS, alimentando così il Debito Privato ed Estero dei paesi del sud, che come sappiamo è la VERA CAUSA dell'attuale crisi dell'eurozona.
Nell'articolo di Bloomberg che vi propongo, viene spiegato il meccanismo con cui si è scaricato su tutti i contribuenti europei il costo delle eventuali perdite delle banche tedesche. Ecco due passaggi chiave : "...Let’s begin with the observation that irresponsible borrowers can’t exist without irresponsible lenders. Germany’s banks were Greece’s enablers. Thanks partly to lax regulation, German banks built up precarious exposures to Europe’s peripheral countries in the years before the crisis. By December 2009, according to the Bank for International Settlements, German banks had amassed claims of $704 billion on Greece, Ireland, Italy, Portugal and Spain, much more than the German banks’ aggregate capital. In other words, they lent more than they could afford..." "...Here’s how it worked. When German banks pulled money out of Greece, the other national central banks of the euro area collectively offset the outflow with loans to the Greek central bank. These loans appeared on the balance sheet of the Bundesbank, Germany’s central bank, as claims on the rest of the euro area. This mechanism, designed to keep the currency area’s accounts in balance, made it easier for the German banks to exit their positions. Now for the tricky part: As opposed to the claims of the private banks, the Bundesbank’s claims were only partly the responsibility of Germany. If Greece reneged on its debt, the losses would be shared among all euro-area countries, according to their shareholding in the ECB. Germany’s stake would be about 28 percent. In short, over the last couple of years, much of the risk sitting on German banks’ balance sheets shifted to the taxpayers of the entire currency union..." Capito come si salvano le banche Tedesche con i soldi dei cittadini europei? Ovviamente con la benedizione della BCE e della Commissione Europea, si sa loro alle banche ci tengono, alle persone un po meno. Da Bloomberg : HEY, GERMANY: YOU GOT A BAILOUT, TOO Buona informazione a tutti. Sul sito LINKIESTA a Gennaio di quest'anno, è stato pubblicato un interessante ed inquietante articolo di Laura Lucchini in cui veniva riportato il risultato di uno studio del Ministero del Lavoro Tedesco sulla povertà in Germania.
Quello che scrive la Lucchini in merito ai risultati della ricerca fa emergere due pessime notizie, la prima è che i tedeschi sono sempre più poveri e soprattutto che il divario fra ricchi e poveri aumenta, visto che i salari alti continuano a crescere e quelli bassi a diminuire, la seconda riguarda il tentativo del governo di truccare i risultato dei dati sulla povertà per addolcire la pillola alla popolazione. Per avere un'idea più chiara di cosa intendo, eccovi due estratti della pubblicazione : ...Lo scorso autunno migliaia di persone in tutto il paese hanno protestato chiedendo maggiore uguaglianza sociale. A otto mesi dalle elezioni federali, il tema sembra scuotere gli animi dei tedeschi molto più della crisi economica e finanziaria che fa tremare l'Europa intera. Ad aumentare il malcontento è poi intervenuta una vicenda scomoda: a fine novembre la stampa tedesca ha svelato che il Governo aveva grossolanamente truccato la versione definitiva dello «Studio sulla ricchezza e la povertà», una pubblicazione ricorrente del ministero del Lavoro. La prima bozza del documento denunciava senza mezzi termini i «rischi sociali» di una «ricchezza privata ripartita in modo iniquo», all'interno di una situazione in cui i salari alti continuano a crescere mentre quelli bassi si abbassano. Tutti questi dettagli sono scomparsi nella versione definitiva, secondo una procedura definita come «prassi» dal portavoce della cancelliera Ángela Merkel... ...Stando ai dati contenuti nel documento, il 10% della popolazione tedesca possedeva nel 2008 il 53% del ricchezza nazionale netta, mentre dieci anni prima la percentuale era solo del 45 per cento. La metà dei tedeschi possiede invece appena l’1% del patrimonio nazionale. La ricerca evidenzia che tra il 2007 e il 2012 il patrimonio complessivo dei tedeschi è cresciuto di 1.400 miliardi di euro, ma dietro questa cifra si nasconde «una ripartizione molto disuguale». Particolarmente sbilanciata risulta essere l'evoluzione dei salari: mentre per quelli più alti si è riscontrata «una tendenza positiva di crescita», per il 40% dei tedeschi al netto dell’inflazione si è constatato un arretramento. «Una tendenza del genere dei redditi è contraria al senso di giustizia sociale della popolazione», secondo quanto denunciava la bozza originale dello studio... Certo le riforme del mercato del lavoro tedesco avranno anche reso il paese e le sue industrie molto competitivi, ma il costo umano e sociale pagato per essere competitivi LO CONOSCIAMO, ed il risultato, come riportato su Linkiesta è questo : ECCO LA POVERTÀ DEI TEDESCHI CHE LA MERKEL VUOLE NASCONDERE In italia tutti i media e le istituzioni, come già detto, continuano ad urlare contro il Debito Pubblico come causa di tutti i mali (ma come abbiamo visto QUI il problema dei PIIGS è il Debito Estero soprattutto Privato), oltre a ciò descrivono la grande e "virtuosa" Germania come modello ed esempio da seguire.
Ma se andiamo a vedere bene in casa dei tedeschi, scopriamo che fanno i furbi ( e dal LORO punto di vista fanno anche bene), evitando di conteggiare nel loro Debito Pubblico qualcosa come 500 miliardi di euro! Ovviamente tutto perfettamente legale grazie al regolamento europeo ESA-95. Ma come fa la Germania a "nascondere" questo enorme Debito dai conti pubblici? Semplice utilizzando la banca statale KFW, tramite il meccanismo che descrive questo estratto dell' articolo pubblicato su LBREIDEE che vi linko a fine post. Estratto : ...Altro esempio, la Kfw (Kreditanstalt fuer Wiederaufbau), istituto nato nel dopoguerra per gestire i fondi del Piano Marshall: è posseduta all’80% dalla Repubblica Federale Tedesca e al 20% dai Lander. In pratica, è al 100% pubblica, «come altre centinaia di banche tedesche» che, «con la scusa del project financing», finanziano un sacco di enti, iniziative e attività pubbliche e private, al posto dello Stato, «tenendo su a forza l’economia del paese». Formalmente, sono istituti di diritto privato, e quindi i loro finanziamenti – frutto del capitale pubblico e decisivi per l’economia tedesca – non vanno ad aumentare il debito pubblico della Germania. E come fa, Berlino, ad approvigionarsi di euro? «Comprando decine di miliardi di euro di Bund, con gli euro presi in prestito dalla Bce allo 0,75% e, ovviamente con gli interessi sui prestiti a privati». Per approvvigionarsi sul mercato allo scopo di finanziare queste attività, il governo tedesco «ha emesso nel tempo una quantità enorme di obbligazioni: insomma, ha fatto debiti per 430 miliardi di euro». Al contrario della nostra analoga Cassa Depositi e Prestiti, le cui passività (obbligazioni postali) contribuiscono al cumulo del debito pubblico italiano per quasi il 20% del nostro Pil, le passività germaniche della Kfw, pari quasi 500 miliardi di euro, rappresentano il 17% del Pil tedesco. Ma – e qui sta il “trucco” – non sono state contabilizzate nel bilancio statale, e quindi non vanno ad aumentare, come invece dovrebbero, il “virtuoso” debito pubblico tedesco. Il tutto, aggiunge Cambi, è regolarmente permesso dalla Comunità Europea attraverso l’Esa-95, il manuale contabile che detta le regole per il calcolo dei debiti pubblici. Bruxelles «esclude dal computo le società pubbliche che si finanziano con pubbliche garanzie ma che coprono il 50,1% dei propri costi con ricavi di mercato e non con versamenti pubblici, tasse e contributi». Ovvero: fino a che un eventuale deficit o comunque i costi di funzionamento sono coperti almeno per il 50,1% dai ricavi, il deficit e le altre passività dell’istituto non vengono computati nel bilancio dello Stato. Come ha scritto il “Corriere della Sera”, la serietà di un tale principio è paragonabile alla considerazione del rischio da parte dei contabili che hanno favorito il crac della Lehman Brothers... Come vedete per diventare "virtuosi" come i tedeschi non ci vuole molto, basta non conteggiare tutto il debito... Pubblico. da Libreeidee : DEBITO E BANCHE PUBBLICHE: LA GERMANIA CI ROVINA BARANDO Ad ulteriore conferma, dal Corriere della Sera : IL PECCATO TEDESCO SUL DEBITO Buona informazione a tutti. La quarta puntata alla scoperta del Falso mito tedesco, ci porta a conoscenza del fatto che la Germania è stata la peggior nazione Debitrice del secolo scorso.
La cosa un po sorprendente è che l'articolo che vi propongo, arriva da una testata giornalistica tedesca, lo SPIEGEL ONLINE. Quello che si evince chiaramente è che la Germania nell'arco del secolo scorso ha avuto due grossi aiuti (forte remissione dei debiti dopo la prima e la seconda guerra mondiale) e si è rifiutata (senza conseguenze) di ripagare i debiti di guerra dopo la sua riunificazione, come invece si era impegnata a fare. Per questo, sentire adesso il governo tedesco e la Bundesbank sbraitare sul fatto che non bisogna indebitarsi (ma chi concede il credito?) e che i debiti vanno ripagati, fa ridere per non dire altro. Ecco l'articolo dello Spiegel : ECONOMIC HISTORIAN: 'GERMANY WAS BIGGEST DEBT TRASGRESSOR OF 20TH CENTURY' Buona informazione a tutti. Per la terza puntata del Falso mito tedesco, vi propongo un articolo pubblicato su IL FATTO QUOTIDIANO qualche mese fa, dove viene resa nota la denuncia che i ministri dell'economia e del lavoro del Belgio, hanno formulato nei confronti della germania davanti alla Commissione Europea, per dumping sociale (concorrenza sleale).
Infatti per chi non lo sapesse, la tanto decantata produttività tedesca, è in gran parte dovuta alla riforma del lavoro del 2003, che ha creato un esercito di milioni di lavoratori a basso costo (MINI JOBS), ed alla Violazione dei trattati europei! Vi lascio alla lettura dell'articolo : CRISI, GERMANIA ACCUSATA DI DUMPING SOCIALE DAVANTI ALL'UNIONE EUROPEA Buona informazione a tutti. Andando avanti alla scoperta del Falso Mito della superiorità alemanna, vi propongo un articolo che in fondo ci fa capire che tutta l'Europa e paese.
In merito alla vulgata secondo la quale l'evasione fiscale sia un fenomeno solo o soprattutto italiano, i numeri e i dati che potrete leggere di seguito, spero vi aiutino a capire che l'Italia NON è il paese peggiore d'Europa e che quello che accade da noi, avviene in molti altri posti. Dal sito ilsussidiario.net ecco a voi EVASIONE FISCALE/ GERMANIA RECORD DEL SOMMERSO: 351 MILIARDI DI EURO. IN ITALIA "SOLO" 333 P.S. Con quanto scritto sopra NON voglio assolutamente giustificare o negare i molti problemi che ci sono in Italia e che vanno affrontati e risolti, vorrei solo che fosse chiaro che quello che c'è di marcio da noi, c'è anche negli altri paesi. Al momento il paradiso terrestre NON esiste. In questa sezione del sito, voglio dedicare un'attenzione "particolare" alla Germania e al Falso mito che sia una nazione perfetta e superiore alla nostra.
Vi propongo come primo post questo articolo apparso sull'Espresso : Link LO SPRECO SOPRA BERLINO ( sono 2 pagine ) |
AutoreLeonardo Sperduti Archivio |