Carmen e i "suoi" ragazzi ci regalano le traduzioni degli articoli più interessanti provenienti dalla stampa internazionale. Qui potete leggere tutti gli ultimi post tradotti ottimamente in italiano. Da Voci dall'Estero : Buona informazione a tutti.
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Carmen su Voci dall'estero ha tradotto per noi un interessantissimo articolo di William Greider, dove viene sottolineato l'enorme potere che ha (avrebbe) la FED per risolvere la crisi in tempi brevi ed in modo efficace, andando a finanziare direttamente la gente che non riesce a pagare i debiti, facendo in modo che questi ultimi vengano pagati e aiutando allo stesso tempo il sistema bancario.
Ma probabilmente rimarrà solo una buona idea inapplicata. "Dal Levy Economics Institute of Bard College, un interessante studio sul potere della Federal Reserve di agire direttamente sull'economia reale: nel momento in cui il Congresso "catturato" dalla finanza impone lo shutdown, paradossalmente una banca centrale indipendente potrebbe guidare la più grande controffensiva Keynesiana della storia da 40 anni a questa parte" Da Voci dall'estero : La Riduzione del Debito e il Potere di Creare Moneta della Fed "Introduzione La politica monetaria è a corto di gas. Sei anni fa, al culmine della crisi, la risposta della Federal Reserve è stata impressionante. La Fed ha creato migliaia di miliardi di dollari e ha inondato il sistema con denaro facile -sufficiente a stabilizzare i mercati finanziari e salvare le banche in dissesto. Ha portato i tassi di interesse a breve termine fino quasi a zero e i tassi dei mutui a lungo termine a livelli promozionali. Ha fornito un enormesostegno al settore immobiliare, con l'acquisto di 1.250 miliardi di dollari di titoli garantiti da mutui ipotecari, quasi un quarto del mercato. Inondare di denaro Wall Street ha salvato le banche, ma non ha funzionatonell'economia reale, dove vive e fatica la maggior parte degli americani. Ma Washington ora sembra aver optato per una politica di silenzioso favore. Il presidente promuove come buona la ripresa economica zoppicante, anche se sta attento a dire che non è ancora abbastanza. Il meglio che si può dire del Congresso è che ha smesso di peggiorare le cose (articolo scritto prima dello shutdown, ndt). L'unica luce - il diluvio di denaro facile del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke - è piuttosto tremolante, dato che i critici conservatori gli intimano di fare marcia indietro. Il guaio con la politica di Bernanke è che non ha funzionato, se l'obiettivo è una economia vivace con abbondante occupazione. E il suo recenteaccenno al fatto che avrebbe potuto prendere in considerazione di por fine agli acquisti di titoli della Fed, ha provocato un mini-panico a Wall Street -segno abbastanza chiaro della debolezza della ripresa. La Fed conosce (a differenza dei politici) il pericolo di scivolare in una trappola della liquidità, che potrebbe assolutamente disinnescare i suoi strumenti monetari. Così la Fed vuole che il Congresso e la Casa Bianca prendano prestiti e spendano di più, perché quando il settore privato è in stallo e ha paura di muoversi, solo il governo federale è in grado di intervenire e dare il necessario avvio alla ripresa. E ancora, nel gennaio 2012, la banca centrale ha pubblicato un libro bianco sull'immobiliare, proponendo, molto cautamente, il rimedio eretico della cancellazione deldebito per i milioni di proprietari di case vicini al pignoramento ( Federal Reserve 2012). Pur essendo un critico di lunga data della Federal Reserve, mi sono trovato a provare simpatia e anche una sorta di ammirazione per la volontà di Bernanke di difendere le idee non ortodossee e stare dalla parte dei proprietari di case sulla delicata questione della riduzione del debito. Per molti anni, ho attaccato il potere irresponsabile dell'istituzione e il suo carattere antidemocratico, i suoi rapporti incestuosi con potenti banche e società di investimento. I difetti e le contraddizioni rimangono, eppure io ora penso che il paese abbia bisogno di una Fed più forte - una banca centrale che non abbia paura di usare i suoi impressionanti poteri per sostenere più direttamente l'economia reale. Uno dei modi in cui può farlo è attraverso la rivisitazione - e l'estensione - delle sue idee coraggiose sulla riduzione del debito. Sfruttando il potere di creazione della moneta, la Fed può aiutare a ripulire l'eccesso di debito ipotecario e studentesco, che fa da ostacolo alla ripresa dell'economia. La Federal Reserve svolta a sinistra La gente si chiede, come mai la Federal Reserve può erogare migliaia di miliardi per salvare le banche di Wall Street, ma non può fare lo stesso per salvare l'economia reale? Bella domanda, che merita una risposta migliore dei tecnicismi legali forniti dalla FED. In questi tempi così difficili, la Federal Reserve dovrebbe trovare il coraggio di abbandonare i paradigmi falliti e usare i suoi poteri per servire una concezione più ampia dell'interesse pubblico. La Fed ha rivolto tardivamente la sua attenzione alla crisi dei pignoramenti, quando si è resa conto che il settore immobiliare, intasato con milioni di mutui falliti e case sfitte, spiega una gran parte del perché la politica monetaria di Bernanke è fallita.L'immobiliare, naturalmente, è un problema che appartiene al lato fiscale, del governo, ma la Fed può dare una mano perché il suo "doppio mandato " legale richiede che la politica monetaria debbasostenere sia la piena occupazione che la stabilità della moneta. Anche se sembrava fuori dai canoni di un'austera banca centrale, nel gennaio 2012 la Fed ha messo in scena la sua versione media blitz per conto dei proprietari di case in difficoltà. Nel giro di sette giorni, due governatori del Federal Reserve Board di Washington e tre presidenti delle 12 banche regionali della Federal Reserve hanno fatto dichiarazioni forti su come fermare l'emorragia e rinvigorire il settore immobiliare. Hanno chiesto ai politici eletti di prendere in considerazione di lanciare una vasta campagna per ridurre il debito dei proprietari di case che sono underwater, cioè il cui valore della casa è sceso al di sotto del mutuo che devono pagare. La maggior parte di loro non possono vendere e non possono nemmeno tener dietro ai loro pagamenti, e sono quindi destinati al pignoramento. Tutto questo è stato spiegato nel Libro bianco che Bernanke ha inviato a Capitol Hill, che illustra il motivo per cui ripulire il caos immobiliare è necessario per una "ripresa più rapida e più incisiva" ( Federal Reserve 2012, 2) . Il white paper può essere letto come un manuale per la ripresa. Un promotore dell'iniziativa è stato William Dudley, presidente della Fed di New York. Dudley ha suggerito 15 miliardi dollari di prestiti ponte ai proprietari di case disoccupati. Egli ha esortato Fannie Mae e Freddie Mac, le due imprese sponsorizzate dal governo (GSE), ora in amministrazione controllata, ad allentare il controllo eccessivo sui mutui e ridurre le rimanenze relative ai prestiti inesigibili - che molto probabilmente non verranno mai rimborsati comunque. Un senso di moralità attraversa tutto il libro bianco. L'equità, si scopre, è una variabile economica. Come le conseguenze sociali della disoccupazione. Il caos dei pignoramenti, nota la Fed, danneggia interi quartieri, rovinati dai fallimenti altrui. I comuni pieni di case vuote perdono il gettito delle imposte sulla proprietà, necessario a finanziare i servizi pubblici. I pignoramenti si risolvono in una "perdita secca", in cui non vince nessuno. La riduzione del mutuo, invece, redistribuisce il reddito e la ricchezza dai creditori ai debitori. "Modificare un mutuo esistente, dilazionarne il termine, ridurre il tasso di interesse, o ridurre il capitale - può essere un meccanismo per redistribuire parte delle perdite (per esempio, il crollo dei prezzi delle case o la riduzione dei redditi) dai proprietari di case ai finanziatori, garanti, investitori e, in alcuni casi, i contribuenti", spiega il documento della Fed (17). Sia il mutuante che il mutuatario possono guadagnare dalla riduzione della dimensione di un mutuo underwater : "Poiché i pignoramenti sono molto costosi, alcune modifiche del prestito possono andare a vantaggio di tutte le parti interessate, anche se è il mutuatario a fare dei pagamenti ridotti"(17-18) . Rifinanziare a un tasso inferiore e ridurre il capitale permette a una famiglia di mantenere la casa, rendendo più probabile di ripagarne il valore con un mutuo più conveniente. La modifica può anche far sì che il prestito ritorni ad essere un investimento redditizio per i creditori, che ne potrebbero avere un guadagno maggiore di quello che avrebbero se lasciassero scattare la procedura del pignoramento. Ridurre il mutuo significa ammettere che il debito originario non può essere rimborsato in ogni caso. L'istituto di credito subisce una "perdita" contabile sul debito condonato, ma in termini reali guadagna di più. La stessa logica si può applicare all'economia nel suo complesso, ha spiegato la Fed. I costi dell'aggiustamento a breve termine sonopagati in anticipo dai creditori, ma i benefici a lungo termine saranno molto più grandi per l'intera economia, nella misura in cuicancellare i crediti inesigibili aiuta a rinforzare la ripresa. La Riduzione del debito per i Mutui in Fallimento Ecco un modesto esempio di ciò che la Fed potrebbe fare per dare una scossa al sistema. Potrebbe annunciare la sua intenzione di acquistare solo nuovi titoli garantiti da ipoteca che sono stati sottoposti al processo di rifinanziamento e di modifica per stabilire valutazioni più realistiche. Il solo annuncio avrebbe un grande effetto sullo stock esistente di mutui GSE e probabilmente innescherebbe un'ondata di aggiustamenti dei mutui guidata dal mercato. La Fed, in effetti, non solo fornirebbe un modello per le svalutazionidel debito in generale, ma contribuirebbe anche a creare unmercato. La presenza della Fed sarebbe una garanzia che il processo non minaccia il sistema bancario. Per i proprietari di case in difficoltà, si tratterebbe di una redistribuzione del reddito e della ricchezza per condividere i costi della catastrofe finanziaria con glialtri giocatori, invece di scaricare tutto il peso sui mutuatari. Stephen Roach , economista di Morgan Stanley e docente presso l' Università di Yale School of Management, ritiene che l'esecutivo può progettare una drastica riduzione del debito, con o senza l'approvazione del Congresso. Fannie e Freddie insieme detengono qualcosa come 1.500 miliardi di dollari di prestiti per la casa o titoligarantiti da ipoteca. La Federal Reserve ne ha quasi un altro trilione sul suo bilancio. Come proprietari, potrebbero concedere unilateralmente nuove condizioni più realistiche ai mutuatari in difficoltà. "Il Governo può farlo semplicemente dicendo a Fannie Mae e FreddieMac di contabilizzare una svalutazione sui loro prestiti in sospeso", spiega Roach. "Poi il governo può fare pressione sulle banche per fare la stessa cosa. Le banche potranno fare resistenza, ma alla fine dovranno acconsentire, se il governo è abbastanza forte e deciso." Allo stesso modo la Fed può esercitare una grande influenza per lariduzione del debito, dice Roach. I tradizionalisti conservatori naturalmente sarebbero inorriditi se la Fed direttamente aiutassel'economia reale dei consumatori e produttori, ma questa obiezioneè stata superata dalla crisi finanziaria, quando la banca centrale hapompato centinaia di miliardi di dollari in società non bancarie come AIG e General Electric. Joseph Stiglitz, un Nobel per l'economiadella Columbia University, e Mark Zandi, capo economista a Moody Analytics, hanno proposto un uso eccellente per il denaro creato dalla Fed: finanziare un massiccio rifinanziamento dei mutui per lacasa, che taglierebbe drasticamente i pagamenti mensili elibererebbe del reddito personale per il consumo (Stiglitz e Zandi 2012). Un piano di questo tipo proposto dal senatore dell'Oregon Jeff Merkley, spiegano, potrebbe aumentare il reddito disponibile dicirca 20 milioni di famiglie con mutui underwater, compresi quellinon garantiti da Fannie Mae e Freddie Mac. Un "trust finanziato dalgoverno" potrebbe acquistare i mutui rifinanziati, dando così agliistituti di credito privati il capitale per fare più prestiti. Diverse agenzie federali sarebbero in grado di gestire questo, ma Zandi mi ha detto che utilizzare la Federal Riserve sarebbe il modo più efficiente. "Il più grande ostacolo è il sistema bancario", ha detto Zandi . "Il canale dei prestiti si è ridotto - un sacco di banche dimedie dimensioni e società di mutui sono fuori dal gioco - così le grandi banche ne gestiscono oggi tutto il volume. Esse gestiscono il flusso aumentando il loro standard di ammissibilità. E' per questo che stanno facendo così tanto denaro.” La Federal Reserve potrebbe cambiare la situazione, ha detto Zandi, ma ha aggiunto : "Penso che la Fed non andrebbe mai su questa strada, a meno che l'economia nazionale non stesse scivolando in recessione". Utilizzare il Potere Monetario della Fed per il DebitoStudentesco Il senatore Elizabeth Warren ha fatto quella che chiamerei una proposta shock, che è molto probabile disturberà il sonno dei politici collusi. Perché, si chiede, se la Federal Reserve ha prestatodenaro alle banche ad un tasso inferiore all'1 per cento, il governo intende far pagare agli studenti il 6,8 per cento di interessi sui loro prestiti per il college? Il senatore ha postato un manifesto divertente sul suo sito ufficiale : SE VUOI UN PRESTITO DAL GOVERNO, NON DEVI ESSERE UNO STUDENTE, DEVI ESSERE UNA BANCA. Warren ha proposto una legge - il suo primo disegno di legge – percorreggere questa anomalia. Invece di raddoppiare il tasso diinteresse sui prestiti per lo studio dal 3,4 al 6,8 per cento, come ha fatto il governo nel mese di luglio, Warren vuole che sia ridotto allo stesso tasso che le banche pagano allo sconto della Fed : 0,75 per cento. Inoltre, Warren vuole che sia la Fed a pagare per questa modesta riduzione del debito, proprio come ha fatto per i salvataggidi Wall Street. "Ogni volta che il governo degli Stati Uniti fa un prestito a basso costo a qualcuno, sta investendo su di lui", haspiegato il senatore in un'intervista. "Il governo degli Stati Uniti lo fa ogni singolo giorno attraverso la Federal Reserve. Investe nei più grandi istituti finanziari di questo paese. Dobbiamo essere disposti a fare lo stesso tipo di investimento sui nostri ragazzi che stanno cercando di ricevere un'istruzione." Questo confronto dovrebbe mettere in imbarazzo Washington : come Warren ha osservato, il governo in realtà fa i soldi sui prestiti ai suoi studenti. Secondo il Congressional Budget Office,quest'anno raccoglierà 51 miliardi di dollari. "In altre parole", ha detto "i nostri ragazzi sono diventati un'occasione di profitto, mentre le grandi banche se la cavano con le sovvenzioni." Provate a spiegarlo ai giovani che affogano in un trilione di dollari di debiti. Gli esperti conformisti insistono che le banche sono diverse daglistudenti . "Sì , lo so" risponde Warren con una certa stanchezza. Questo è il punto: perché gli studenti devono essere trattati comese fossero meno importanti delle banche? Qui c'è un bel confronto"sostiene "Infatti, ci dà la possibilità di esplorare proprio quelli che sono i valori che stanno alla base degli aiuti governativi." Il senatore spera che la sua proposta possa suscitare un dibattitonel paese sui valori e gli investimenti pubblici. "Certo che abbiamo bisogno di un sistema finanziario", dice Warren "Ma abbiamo anche bisogno di giovani istruiti. Abbiamo anche bisogno di infrastrutture. Abbiamo anche bisogno di ricerca. Questi sono tutti investimenti.Voglio che ampliamo il discorso. Come paese, dove dovrebberoandare i nostri investimenti? Perché ora, dal mio punto di vista, stiamo affamando i gruppi sbagliati." Quel che innervosisce i banchieri centrali conservatori e glieconomisti monetari è l'affermazione di Warren che la Federal Reserve dovrebbe pagare i costi della riduzione degli interessi suiprestiti degli studenti dal denaro che crea. L'unico vantaggio della banca centrale è che la sua emissione di denaro non conta come spesa pubblica. Il nuovo denaro emesso dalla Fed è "credito puro" del paese, perché appartiene a tutti e a nessuno in particolare. "Se i prestiti della Federal Reserve sono sovvenzioni, non compaiono nel bilancio federale", ha spiegato Warren . "Già lo fanno. Ogni giorno e 'fuori dai libri. ' Non c'è nessunacompensazione. Nessuno dice: 'Bene, dobbiamo trovare una scappatoia fiscale da qualche parte per compensare' . Se noi siamo disposti a usarlo [il potere di creazione del denaro] per le grandibanche, dovremmo essere disposti a metterlo al servizio dei nostri studenti, perché sia le une che gli altri costruiscono il futuro." Per alleggerire la polemica, Warren ha messo un limite alla sua proposta : la riduzione del tasso di interesse durerebbe solo un anno, costringendo il Congresso a ritornare sul problema e cercaredelle soluzioni sistemiche all'eccesso di debito e all'aumento del costo del college. Il suo disegno di legge non dà sollievo a studenti e laureati che, lei riconosce, sono già "schiacciati" dai debiti. ( Senatore Sherrod Brown ha introdotto un disegno di legge parallelo per ridurre i tassi sui finanziamenti in essere .) "E' solo un accontodel tentativo di dare alla gente che lavora una opportunità reale", ha detto Warren . "Facciamo un primo passo. Dobbiamo ottenere la vittoria a tappe successive". Altri stanno sollecitando interventi più drastici : utilizzare ifinanziamenti della Fed per il prestito diretto e la riduzione del debito nell'economia reale. Anche se non è molto noto, questiinterventi poco ortodossi della Fed sono stati un argomento ricorrente dell'élite politica, in un dibattito-ombra sulla politica monetaria. Walker F. Todd (2013), ex consulente legale delleFederal Reserve Banks di Cleveland e New York, suggerisce che la Fed potrebbe sottoscrivere una significativa riduzione del debito studentesco da 1 trilione di dollari tirando giù l'enorme arretratodelle riserve del sistema bancario, stimato in 1.800 miliardi dollari. Altri hanno proposto un prestito per aiutare il settore delle piccole imprese, ora affamate di credito dai banchieri riluttanti. Altri ancorarappresentano la Fed come sostenitrice di un programma nazionale di investimenti infrastrutturali (vedi Greider 2013b ). Il dibattito-ombra tra gli economisti e i politici non è segreto, ma non ènemmeno esattamente pubblico. Dal momento che i funzionari della Fed sono stati in gran parte in silenzio sulle alternative non ortodosse venute fuori di recente, i principali media non si preoccupano di segnalarne le implicazioni politiche. L'ignoranza del pubblico è un utile strumento delle classi dirigenti. E' tempo per la riduzione del debito Condonare i debiti è la cosa giusta da fare, perché i banchieri sono già stati condonati. Le più grandi banche, infatti, quando il governo le ha salvate, sono state sollevate da ogni responsabilità per i loro crimini di frode sistemica o per aver causato il crollo finanziario,senza fare domande. L'amministrazione Obama ha fatto seguito a questo con una politica di regolamentazione molto permissiva che fondamentalmente ha guardato dall'altra parte e ha ignorato i reclami fittizi sui bilanci bancari. Invece di imporre una contabilitàtrasparente e una riforma rigorosa, l'amministrazione ha adottato una strategia di regolamentazione "dal cuore tenero" che gli insider bancari chiamano "proroga e fai finta di niente" : prorogare i prestiti falliti e far finta che i prestiti saranno ripagati, anche quando si sa che molti non lo saranno. L'espressione è nata durante la terza crisi mondiale del debito, nel 1980, quando la Federal Reserve ha salvato le stesse grandi banche dall'insolvenza, a causa dei loro prestiti sconsiderati in America Latina. Questa volta, il razionale del governo per il salvataggio in primo luogo dei banchieri era che l'economia non può riprendersi fino a quando il sistema finanziario non è risanato. La premessa non è stata confermata: le banche si sono riprese, almeno parzialmente, ma non l'economia. La stessa razionalità vale, ancor più logicamente, per i proprietari di case falliti e per quelli che lottano sotto il peso del debito studentesco. Una pesante nube di cattivodebito sta soffocando l'attività economica. Fino a quando il debitonon è rimosso dai bilanci finanziari, l'economia è improbabile che possa recuperare. Quindi la riduzione del debito non è solo un imperativo morale; è anche una necessità economica. Le banche più grandi e più potenti sono in piedi grazie a questa soluzione. I banchieri e gli altri creditori avrebbero dovuto subire un grande colpo se fossero stati costretti a cancellare il debito loro dovuto. Le banche avrebbero dovuto registrare una riduzione del capitale, e il loro reddito sarebbe diminuito se i proprietari di abitazione fossero stati autorizzati a ridurre i loro pagamenti mensili. Questo avrebbe potuto compromettere la solvibilità di alcune grosse banche, quelle che hanno gonfiato la loro situazione finanziaria, come molti analisti e azionisti sospettano. Questo rischio spiega probabilmente perché il Dipartimento del Tesoro e varie agenzie immobiliari stanno cercando per evitare le crescenti richieste per la remissione del debito. Fannie Mae e Freddie Mac, che garantiscono circa il 70 per cento di tutti i mutui e sono ormai praticamente di proprietà del governo, hanno categoricamente respinto l'idea , e così la Federal Housing Administration e il Veterans Administration. Conclusioni La Federal Reserve dovrebbe agire per la riduzione del debito, perché nessun altro lo farà. Sembra ingiusto, dato che la Fed ha già subito delle pesanti critiche per aver battuto una strada al di fuori dalle sue tradizionali competenze. Ulteriori esperimenti farebbero infuriare i critici di destra, ma la banca centrale non ha altra scelta. I responsabili della politica monetaria dicono di trovarsi davanti a dei formidabili limiti di legge, ma la Fed ha ancora un potere enorme. Io sono convinto di quanto mi dicono i finanzieri di Wall Street: la Fed di solito trova sempre il modo per realizzare quello che vuole veramente fare. In questo caso, può superare l'impasse politica e spingere gli altri all'azione. Non è necessario violare il Federal Reserve Act. Basta reinterpretare la vaga definizione del "doppio mandato", che è sempre stata fortemente sbilanciata in favore della finanza di Wall Street rispetto all'economia reale. Se la stagnazione si trascina per anni, distruggendo il tessuto sociale e destabilizzando la politica, le richieste di interventi più radicali aumenteranno e alla fine travolgeranno i vecchi limiti. Se questo paese ritornerà mai al tempo in cui si pongono le domande vere sulla democrazia e sulle nostre aspirazioni non realizzate, l'opinione pubblica e i politici dovranno parlare della Federal Reserve e del suo "potere del denaro ." Ho il presentimento che gli avvenimenti attuali stiano preparando i cittadini, e i loro rappresentanti eletti, a quel giorno. Non ha più senso mantenere la politica fiscale e monetaria separate, spingendo l' economia in direzioni opposte. La crisi attuale suggerisce che gli strumenti monetari devono essere coordinati con il lato fiscale. Come questo possa essere fatto in una società democratica è una domanda difficile , ma non ci sarà risposta fino a quando il popolo ed i suoi rappresentanti non saranno istruiti ben oltre il loro attuale livello primitivo di comprensione . L'altra promettente sfida è: possiamo convincere noi stessi che il denaro creato dal governo in realtà appartiene al popolo ? Potrebbe essere usato - giudiziosamente - per finanziare progetti pubblici a lungo termine, come le infrastrutture e i treni ad alta velocità? il governo come datore di lavoro di ultima istanza ? Facciamo il nostro elenco di ciò di cui il paese ha bisogno. Immaginate se i progetti di massima priorità fossero finanziati con il nuovo denaro misteriosamente creato dalla potente Federal Reserve. Questo sarebbe un futuro per cui vale la pena di discutere ." "Ai ricchi conviene presentare il dibattito sulla povertà in termini moralistici, ma la verità è che la disuguaglianza è strutturale."
Grazie ai Super-Traduttori di Voci dall'estro, ci arriva la versione italiana di un articolo del professor Ha-Joon Chang pubblicato dal Guardian, che va a smentire il luogocomune secondo cui i popoli dei paesi del sud europa sono dei fannulloni e lavorano meno dei popoli del nord europa. Il professor Chang esordisce con questa citazione : "...Uno spettro si aggira per l'Europa" recitava il famoso incipit del Manifesto del partito Comunista di Karl Marx e Friedrich Engels. Anche oggi, uno spettro si aggira di nuovo per l’Europa. Ma, a differenza del 1848, quando Marx ed Engels scrissero quel passaggio, non è il comunismo, ma la pigrizia..." e continua dicendo : "...Sono finiti i giorni in cui le classi più abbienti venivano terrorizzate da masse inferocite che volevano spaccargli la testa e confiscare le loro proprietà. Oggi il loro più grande nemico è l'esercito dei fannulloni, il cui stile di vita indolente ed edonista, finanziato da un'oppressiva pressione fiscale che grava sui ricchi, sta succhiando la linfa vitale dell'economia..." E già! Quante volte ci hanno detto che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità nel tentativo di colpevolizzarci e di scaricare su di noi colpe non nostre? Come scrive il professor Chang, nella zona euro sono in molti a pensare cose del genere : "...Nella zona euro sono in molti a pensare che la crisi fiscale si possa far risalire, in ultima analisi, a quei Mediterranei fannulloni dei Greci e degli Spagnoli, che hanno vissuto a sbafo dei gran lavoratori Tedeschi ed Olandesi, passando il tempo a sorseggiare caffè e giocare a carte. O si mettono a lavorare duro, si dice, o i problemi dell’Eurozona non si risolveranno..." Però andando a vedere quello che dicono i dati, tutto il castello di carta sui famigerati fannulloni del sud Europa, cade miseramente, viste le effettive ore lavorate durante l'anno nei paesi dell'area euro, dove non mancano delle sorprese interessanti. Questi sono i dati riportati da Chang : "...Il punto si evidenzia in modo più chiaro, se effettuiamo dei confronti. Secondol'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, in Grecia , la famosa nazione di fannulloni, la gente lavora in media 2.032 ore nel 2011 - solo un filino in meno dei presunti maniaci del lavoro sudcoreani ( 2090 ore ). Nello stesso anno, i tedeschi hanno lavorato solo il 70 % dei greci ( 1413 ore ), mentre i Paesi Bassi erano ufficialmente la nazione più "pigra " del mondo, con solo 1379 ore di lavoro annue. Questi numeri ci dicono che, qualsiasi cosa vi sia di sbagliato in Grecia, non è il fatto che i Greci siano dei fannulloni..." da quello che si vede i fannulloni sembrano essere più al nord europa che al sud. Ovviamente questa battaglia ideologica contro la "pigrizia" dei popoli ha un fine ben preciso, da cui i sacerdoti del libero mercato a tutti i costi, vogliono trarre vantaggi economici a discapito delle fasce di popolazione più deboli, infatti il professor Chang scrive : "..Ora, dal momento che risulta politicamente difficile prendersela con i poveri per la loro incompetenza, l'attacco viene portato avanti battendo sul mito del pigro cialtrone sprovvisto di spina dorsale. Con il risultato finale, nel nome della guerra ai pigri, di smantellare tutta una serie di politiche e di istituzioni che sostengono i poveri. Il bello di questa visione del mondo - per coloro che traggono benefici in modo sproporzionato del sistema attuale - è che, riducendo il tutto ad una mera questione di “individui” , si distoglie l’attenzione dalle cause strutturali della povertà e della disuguaglianza . E' risaputo che una cattiva nutrizione infantile, la mancanza di uno stimolo all’apprendimento in famiglie deprivate, e scuole inadeguate, limitano lo sviluppo delle capacità dei bambini poveri, finendo per incidere in negativo sulle loro prospettive future.Quando diventano adulti, essi devono fare i conti con ogni sorta di pregiudizio che li scoraggia costantemente e li smonta, soprattutto se sono di sesso o colore della pelle “sbagliato”. Con questa zavorra sulle spalle, i poveri vanno incontro a difficoltà nel vincere la gara, fossero anche nel mercato più equo. I mercati risultano spesso truccati in favore dei ricchi, come abbiamo visto in una serie di recenti scandali sulle vendite abusive di prodotti finanziari, sulle menzogne raccontate ai gestori, per finire con la manipolazione del tasso Libor..." "...Deviando il dibattito nel racconto moralistico della “pigrizia”, i ricchi ed i potenti possono distogliere l'attenzione della gente dai problemi strutturali che creano più povertà e disuguaglianza di quanto sarebbe necessario..." Purtroppo le persone sono sempre di più considerate una semplice merce da sfruttare e pagare il meno possibile. Da Voci dall'estero : L’Europa è ossessionata dal mito della massa di fannulloni. Buona informazione a tutti. Questa è quella che si potrebbe considerare la classica notizia bomba, se non fosse che riguarda un'evento che (purtroppo) non si è realizzato.
Henry e Carmen di Voci dall'estero hanno tradotto per noi due articoli inerenti l'uscita dall'euro minacciata da Berlusconi nel 2011, e la sua conseguente deposizione forzata operata dalla Commissione Europea e dalla BCE. I due articoli chiariscono ancora una volta ( se ce ne fosse bisogno) che in €uropa la Democrazia è stata distrutta, ed il progetto degli USE rappresenta una Dittatura delle Oligarchie e delle Lobby, a cui nessuno deve opporsi, pena la distruzione personale e politica! Forse vi sembro esagerato, ma leggendo i due post e le loro fonti, capirete che non è così. Ecco cosa scrive sul TELEGRAPH il giornalista Evans-Pritchard : "...Un ex membro della BCE, Lorenzo Bini-Smaghi, nel suo nuovo libro "Morire di Austerità", che per chi conosce l'italiano merita di essere letto, ha placidamente sganciato delle vere e proprie bombe . Il signor Bini-Smaghi, fino a poco tempo fa uno dei sei membri del consiglio esecutivo della BCE, e per molti anni l'uomo dell'Italia a Francoforte – ha dichiarato che Silvio Berlusconi è stato rovesciato dall'incarico di premier Italiano nel novembre 2011, non appena ha iniziato a scuotere sul serio la gabbia dell'eurozona. Più precisamente avrebbe discusso (minacciato?) un'uscita dell'Italia dall'euro nel corso di una riunione privata con altri uomini di governo dell'eurozona, presumibilmente con la cancelliera Angela Merkel ed il francese Nicolas Sarkozy, dato che lui non fa negoziati coi subalterni. ("L'ipotesi d'uscita dall'euro era stata ventilata in colloqui privati con i governi degli altri paesi dell'euro")..." Quindi un ex membro della BCE come Bini-Smaghi, afferma che nel 2011 Berlusconi aveva paventato l'uscita dell'italia dall'euro. Non proprio una scelta da niente direi, e infatti la reazione €uropea è stata feroce e tempestiva, come testimonia quanto riportato dall' HUFFINGTON POST : "...La dichiarazione dell'ex membro della Bce arriva dopo un resoconto di Fabrizio Goria il quale riporta che nel 2011 il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso avrebbe detto a uno dei ministri del governo Italiano, che "era necessario staccare la spina a Berlusconi ". In quel momento Barroso ha rivelato quale era la strategia: una raffica di dichiarazioni contro l'allora primo ministro da tutti i fronti, da ogni policy maker europeo. Il messaggio da inviare era uno e uno solo : Berlusconi è inadeguato." scrive Goria..." e Nigel Farage giustamente ci fa notare che : "...In risposta alla notizia , il leader dell'UKIP Nigel Farage ha detto all' Huffington Post UK: "Già nel febbraio 2010 avevo predetto che l'UE sarebbe stata l'”assassino silenzioso della democrazia europea” , nel novembre dell'anno successivo, ora abbiamo la conferma del secondo assassinio politico di un leader europeo democraticamente eletto, quello del primo ministro italiano Silvio Berlusconi, subito dopo che anche il primo ministro greco è stato messo da parte. Il loro crimine? George Papendreou aveva minacciato un referendum sull'appartenenza all'Euro, e Berlusconi aveva minacciato di tirar fuori l'Italia dalla moneta unica..." Credo ci sia poco da aggiungere, questo è il mostro €uropeo che è stato istituito, dove due Primi Ministri democraticamente eletti dai loro popoli (Berlusconi e Papandreou), sono stati "assassinati" a livello politico da persone NON Elette che governano nell'€uroDittatura! Qualcuno di voi forse potrebbe dire, "però se Berlusconi faceva uscire l'Italia dall'euro senza chiedere il parere degli italiani, non sarebbe stato democratico", ed io vi rispondo, "perchè quando siamo entrati nell'euro qualcuno ci ha chiesto se era quello che volevamo?" E comunque a Papandreou che voleva fare un Democratico referendum in Grecia, gli hanno impedito anche quello. Tradotti per noi su Voci dall'estero : Telegraph: Nel 2011 l'Italia aveva formulato dei piani per uscire dall'euro (parole di Bini Smaghi) e Huff Post: Nel 2011 Silvio Berlusconi “ha minacciato” di uscire dall'Euro, e subito dopo è stato “assassinato politicamente” Buona informazione a tutti. Gli amici di Voci dall'estero ci regalano la traduzione di un articolo apparso su ECONOMONITOR redatto da William Oman, in cui l'autore sottolinea come la narrazione della crisi che stiamo vivendo nell'eurozona, sia stata completamente distorta dai politici (ma non solo) per ignoranza o semplice convenienza. Oman sottolinea per l'ennesima volta che i problemi della zona euro e dei piigs in particolare, non sono dovuti alle finanze pubbliche, ma alla crescita dei Debiti Privati ed Esteri (come visto QUI), debiti alimentati dalla pessima gestione della concessione di Credito da parte delle banche del nord Europa. Ed infatti Oman dice : "...Incolpare i pigri e dissoluti sud europei è conveniente, e si presta ad ogni tipo di cliché. Certamente alcuni governi della periferia dell’eurozona meritano la loro parte di colpa per la corruzione e la mancata regolazione che hanno portato all’emergere di bolle immobiliari negli anni 2000. Tuttavia, le origini profonde della crisi vanno ricercate prima di tutto e soprattutto in fattori fuori dal controllo dei paesi periferici. Segnatamente, i grandi flussi finanziari, nati in seguito all’euro e al mercato finanziario unico, contro i quali i governi nazionali potevano poco. Lo sviluppo del mercato unico europeo va considerato nello scenario di globalizzazione finanziaria mondiale partito negli anni ’80. I dati danno un’ottima idea di quanto importanti siano state queste forze finanziarie nel causare la cisi dell’euro. Mostrano come i debiti cresciuti più velocemente negli anni 2000 non sono quelli pubblici, come molti politici e commentatori vorrebbero far credere, ma quelli privati, in particolare quelli finanziari. Questi debiti hanno alimentato le bolle immobiliari che hanno creato un enorme caos in Spagna, Irlanda e, successivamente, tramite l’effetto contagio e le debolezze del sistema bancario europeo, nell’intera eurozona. Il grafico sottostante mostra chiaramente tutto questo: il peggior segno degli eccessi finanziari che hanno seguito la creazione della moneta unica è l’incredibile crescita del debito del settore finanziario in Irlanda, che nel 2009 aveva superato il 500% del PIL. (ll Lussemburgo era in una situazione simile, anche se grazie alla mancanza dell’euforia immobiliare non ha sofferto lo stesso destino dell’Irlanda)..." (in figura Debiti Finanziari e Pubblici, dati 2009 fonte BCE) Insomma il problema è ormai chiaro, la totale deregolamentazione del settore finanziario, la libertà dei movimenti di capitali e il Credito Privato concesso senza criterio, uniti alla rigidità dell'euro, stanno distruggendo gli stati del sud Europa.
Ma i politici, le istituzioni Italiane ed Europee e l'informazione ufficiale, continuano ad addossare tutte le colpe alla finanza pubblica, senza menzionare quella privata, ovviamente il tutto per imporre la medicina amara e sbagliata dell'Austerità, per i NOTI SCOPI. Unico paese che fin ora ha tratto enormi vantaggi da questa situazione è la Germania, ma il gioco non può durare. Da Voci dall'estero, di William Oman : IL PIÚ GRANDE PROBLEMA DELL'EURO È L'ERRONEA NARRAZIONE DELLA CRISI Buona informazione a tutti. Carmen ci regala un'altra perla dal suo blog, traducendo per noi un articolo apparso su ECONOMONITOR (blog del famoso economista NOURIEL ROUBINI che fra le altre cose nel 2006 aveva previsto la crisi mondiale). Nell'articolo in questione si sottolinea il fallimento del programma di "salvataggio" Greco, la necessità di nuovi aiuti economici per il 2014 e il probabilissimo terzo default. Ovviamente non c'è da meravigliarsi se la cura sta uccidendo la Grecia, visto che è quella sbagliata, come ammesso dal Fondo Monetario Internazionale (QUI).
Ma come disse il nostro "caro" Senatore Mario Monti LA GRECIA È IL GRANDE SUCCESSO DELL'EURO, alla faccia del successo! E per la serie un'immagine che vale più di mille parole (fonte Eurostat) Dall'esplosione della crisi, l'informazione "ufficiale" ci bombarda quotidianamente sulle colpe e le responsabilità dei debitori, soprattutto in merito ai troppi debiti contratti dai paesi del sud europa, fra cui l'italia.
Troppo spesso ci si dimentica che se da una parte esiste un debito, inevitabilmente dall'altra parte esiste un credito, quindi se uno stato o una persona si è indebitata troppo, è successo perchè qualcuno (banche ma non solo) ha prestato troppo a chi già aveva una situazione debitoria pesante, o comunque ha contribuito a far indebitare chi non aveva i mezzi per ripagare i propri debiti. Pertanto se i creditori nel prestare i Loro soldi non hanno valutato bene il RISCHIO DI CREDITO, hanno delle responsabilità oggettive sull'esplosione della crisi. A conferma di quanto detto, vi propongo l'articolo tradotto in italiano per noi da Carmen su Voci dall'estero, in cui la BRI (Banca per i Regolamenti Internazionali) conferma l'enorme responsabilità dei Creditori nell'esplosione della crisi. A voi il post LA BRI ACCUSA I CREDITORI PER L'ETERNA EURO-CRISI Buona informazione a tutti. |
AutoreCarmen Archivio
October 2013
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