AVVISO AI NAVIGANTI: FMI, PRELIEVO FORZOSO DEL 10% SU TUTTI I CONTI EUROPEI. By @wallstreetita14/10/2013 Il sito Wall Street Italia riporta la notizia della proposta del FMI per effettuare un prelievo coatto del 10% su tutti i conti correnti europei, per risolvere l'attuale crisi.
A me sembra l'ennesima metodo dittatoriale per reperire soldi da dare a qualche Banca fallita ma da salvare. "Un piano drastico per uscire dal tunnel in un colpo solo. Rischi incalcolabili." Da Wall Street Italia : Fmi: prelievo del 10% su tutti i conti europei "NEW YORK (WSI) – L’idea è sorprendente, ma ciononostante è passata pressoché inosservata, celata tra le righe di un lungo rapporto di economia. Per porre rimedio all’esperimento fallimentare della moneta unica, il Fondo Monetario Internazionale ha aperto alla possibilità che le autorità europee impongano un prelievo forzoso del 10% sui conti correnti di 15 paesi dell’area euro. Tanto ci vorrebbe, secondo i calcoli degli economisti, per riportare il debito sovrano del blocco ai livelli pre crisi. L’idea "brillante" viene enunciata in uno dei capitoli del report semestrale "Monitor delle finanze pubbliche" preparato dagli economisti del Fondo. Quello proposto e riportato dai quotidiani, tra cui un giornale greco, sarebbe un provvedimento suicida, in quanto scatenerebbe una fuga di capitali dalle banche europee. Quanto espresso dall’istituto di Washington è certamente stato preso in considerazione anche dalle autorità politiche. Il concetto è semplice: piuttosto che appesantire il carico fiscale delle imprese e far scendere ancora di più le buste paga, perché non andare a toccare i capitali "dormienti"? Così sarebbero però i cittadini innoncenti, senza distinzione di classe, a pagare il prezzo della crisi del debito sovrano creata dalle autorità politiche che non sono riuscite a creare un’area della moneta unica salutare con un unico debito. Urge una riforma prima che la deflazione provochi altri danni e le tensioni sociali diventino violente. Ma non questa proposta, la quale - ben nascosta nell’ultimo rapporto dell’organizzaizone – rischia per di più di esacerbare i rapporti già particolarmente delicati tra il Fondo e i Governi Ue e la Bce. Il Fondo osserva che contributi una tantum come i prelievi coatti sono stati ampiamente utilizzati in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale (vedi il caso della Germania) e in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il report riconosce che le misure drastiche non hanno avuto i risultati attesi e che non hanno portato ad una riduzione del debito pubblico (l’obiettivo iniziale). E sopratutto che il ritardo nell'attuazione ha portato alla fuga di capitali e a un’elevata inflazione. Concentrandosi nei problemi della zona euro e nella necessità di riportare il livello del debito pubblico a livelli pre-crisi (fine 2007), il FMI riconosce anche che per curare l’area ci sarebbe bisogno di un tasso di prelievo alto (10%) dei risparmi netti positivi dei nuclei familiari di 15 paesi della zona euro. Questo, ovviamente, è un potente disincentivo. Sarebbe inoltre una missione estremamente difficile, conclude l'Fmi, ma l'idea deve comunque essere presa in considerazione e "messa a confronto con i rischi e le alternative per ridurre il debito pubblico", come ad esempio una moratoria delle passività o l'inflazione, che "è anche una sorta di tassa sul patrimonio". "Dato il pessimo stato delle finanze pubbliche della zona euro – si legge sul quotidiano belga L'Echo - le idee per rafforzare i fondi pubblici non mancano, come questa piuttosto semplicistica e senza precedenti del FMI". Degli analisti interpellati da L'Echo c'è solo un economista,Etienne de Callatay, che trova qualche virtu' nell'idea: "A prima vista, la proposta può sembrare perturbante, persino scioccante e scandalosa. Ma si tratta di una alternativa alle altre misure preconizzate per uscire dalla crisi, come il ricorso all'inflazione." Buona informazione a tutti.
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Dal sito del sole24Ore arrivano notizie in merito alla disoccupazione mondiale, ancora più alta dei livelli precrisi, ed in aumento! Oltre ai 202 milioni di disoccupati, ci sono 870 milioni di sottoccupati.
Dal sole24Ore : Allarme disoccupazione in tutto il mondo: i senza lavoro sono 202 milioni (tra cui 73 milioni di giovani) "La disoccupazione globale resta al di sopra dei livelli pre crisi e si stima raggiungerà i 202 milioni nel 2013, di cui 73 milioni fra i giovani. Lo afferma il direttore generale dell'Ilo, Guy Ryder, nel discorso all'Imfc, il braccio esecutivo del Fmi. La crisi ha fatto aumentare di 32 milioni il numero dei disoccupati negli ultimi cinque anni. La disoccupazione continuerà ad aumentare nel 2014 e, in media, ci saranno 2,5 milioni di senza lavoro in più ogni anno fino al 2018. «Il tasso di disoccupazione giovanile è previsto raggiungere il 12,8% nel 2013 e raggiungerà il 13% nel 2015» mette in evidenza Ryder, precisando che «come osservato dal direttore generale Christine Lagarde è cruciale aumentare il tasso di partecipazione femminile nel mercato del lavoro». «Circa 870 milioni di donne e uomini non guadagnano abbastanza per sollevare sollevare le loro famiglie dalla povertà. Il duplice obiettivo di sradicare l'estrema povertà e alzare i redditi, come proposto dal presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim, può solo essere raggiunto affrontando direttamente la sfida del lavoro perchè la qualità del lavoro è conta come la quantità»." Buona informazione a tutti. STIGLITZ: 5 ANNI NEL LIMBO. DEPRESSIONE, AUSTERITÁ E BANCHE SEMPRE PIÙ POTENTI. By @ProSyn10/10/2013 Il professor Stiglitz su Project Syndicate fa un breve ma preciso riassunto della crisi del post Lehman che si protrae ormai da 5 anni.
Nell'articoo vengono sottolineate le grandissime difficoltà in cui si trova l'economia reale soprattutto Europea, che conta circa 27 Milioni di Disoccupati! Ma anche la sofferenza degli Stati Uniti, mentre le banche continuano a fare tutto quello che facevano prima se non peggio. Da Project Syndicate di Joseph E. Stiglitz : Cinque anni nel limbo NEW YORK – Quando la banca d’affari americana Lehman Brothers è collassata nel 2008, scatenando la peggiore crisi finanziaria mondiale dalla Grande Depressione, sembrava emergere un notevole grado di consenso sulle cause della crisi. Un sistema finanziario sproporzionato e disfunzionale aveva impropriamente allocato il capitale e invece di gestire il rischio lo creava. La deregolamentazione finanziaria – insieme al denaro facile – aveva contribuito a un’eccessiva assunzione del rischio. La politica monetaria fu piuttosto inefficace nel rilanciare l’economia, anche se la continua facilità di fare soldi avrebbe potuto prevenire il totale collasso del sistema finanziario. Sarebbe servita una maggiore fiducia nella politica fiscale, ossia una maggiore spesa pubblica. Cinque anni dopo, mentre alcuni si congratulano con se stessi per aver evitato un’altra depressione, nessuno in Europa o negli Stati Uniti può affermare che la prosperità sia tornata. L’Unione europea sta emergendo da una recessione double-dip (e in alcuni Paesi triple-dip) e alcuni Stati membri sono in depressione. In molti Paesi Ue il Pil resta inferiore o significativamente al di sotto dei livelli precedenti alla recessione. Quasi 27 milioni di europei sono disoccupati. In modo analogo, 22 milioni di americani che vorrebbero un lavoro a tempo pieno non riescono a trovarlo. La partecipazione della forza lavoro negli Usa è scesa a livelli mai visti da quando le donne iniziarono a entrare numerose nel mercato del lavoro. Il reddito e la ricchezza della maggior parte degli americani già da tempo erano al di sotto dei livelli precedenti la crisi. Il reddito di un tipico lavoratore a tempo pieno è di fatti inferiore ai livelli degli ultimi quattro decenni. Certo, alcune cose le abbiamo fatte per migliorare i mercati finanziari. Ci sono stati alcuni aumenti nei requisiti di capitale – ma ben lontano da ciò che è necessario. Alcuni derivati rischiosi – le armi finanziarie di distruzione di massa – sono stati applicati ai cambi, aumentandone la trasparenza e riducendo il rischio sistemico; ma gli ampi volumi continuano a essere negoziati nei foschi mercati over-the-counter, e ciò significa che sappiano poco dell’esposizione rischiosa di alcune delle nostre maggiori istituzioni finanziarie. Alcune pratiche creditizie predatorie e discriminatorie e le carte di credito abusive sono state ridotte; ma ugualmente continuano le pratiche predatorie. I poveri che lavorano sono troppo spesso costretti ad accettare prestiti a tempo a tassi da usura. Le banche che dominano il mercato tuttora impongono pesanti tasse sulle transazioni delle carte di debito e di credito dei commercianti, che sono costretti a pagare molto più di quanto chiederebbe un mercato realmente competitivo. Si tratta molto semplicemente di tasse, le cui entrate arricchiscono le casse private invece di servire a scopi pubblici. Sono stati tralasciati altri problemi, alcuni dei quali sono peggiorati. Il mercato dei mutui in America continua a restare in vita artificialmente: il governo ora sottoscrive oltre il 90% di tutti i mutui, e l’amministrazione del presidente Barack Obama non ha nemmeno proposto un nuovo sistema atto a garantire un’attività creditizia responsabile a condizioni concorrenziali. Il sistema finanziario è diventato ancor più concentrato, aggravando il problema delle banche che non sono solo troppo grandi, troppo interconnesse e troppo correlate per fallire, ma che sono anche troppo grandi da gestire e da rendere conto del proprio operato. Malgrado il susseguirsi di scandali, dal riciclaggio di denaro alla manipolazione del mercato, dalla discriminazione razziale nell’attività creditizia ai pignoramenti illegali, nessun alto funzionario è stato ritenuto responsabile; quando sono state imposte le sanzioni finanziarie, sono state nettamente inferiori a quando avrebbero dovuto essere, mettendo a repentaglio gli istituti importanti a livello sistemico. Le agenzie di rating del credito sono state ritenute responsabili in due cause private. Ma anche in questi casi, ciò che è stato pagato non è altro che una piccola parte delle perdite causate dalle loro azioni. Fatto più importante, il problema di base – un perverso sistema di incentivi secondo cui vengono pagati dalle società che valutano – resta. I banchieri si vantano di aver rimborsato completamente i fondi pubblici di salvataggio ricevuti quando scoppiò la crisi. Ma non menzionano mai il fatto che chiunque ottenesse ingenti prestiti pubblici a tassi di interesse quasi pari a zero avrebbe potuto guadagnare miliardi semplicemente restituendo quel denaro al governo. Né tanto meno menzionano i costi imposti al resto dell’economia – una perdita produttiva cumulativa in Europa e negli Usa che è ben oltre i 5mila miliardi di dollari. Coloro che invece sostenevano che la politica monetaria non sarebbe bastata avevano ragione. Certo, siamo stati tutti keynesiani – anche se per un tempo brevissimo. Gli stimoli fiscali sono stati sostituiti dall’austerità, con effetti secondari prevedibili – e previsti – sulle performance economiche. Alcuni in Europa sono lieti che l’economia possa aver toccato il fondo. Con il ritorno alla crescita della produzione, la recessione – definita come due trimestri consecutivi di contrazione economica – è ufficialmente finita. Ma un’economia in cui i redditi della maggior parte delle persone sono inferiori ai livelli pre-2008 è comprensibilmente ancora in recessione. E un’economia in cui il 25% dei lavoratori (e il 50% dei giovani) sono disoccupati – come nel caso della Grecia e della Spagna – è ancora in depressione. L’austerità è fallita e non c’è alcuna prospettiva di ritorno alla piena occupazione nell’immediato futuro (non sorprende che le prospettive dell’America, con la sua versione più attenuata di austerity, siano migliori). Il sistema finanziario è forse più stabile di cinque anni fa, ma si tratta di un piccolo passo avanti – allora barcollava sull’orlo di un precipizio. Coloro che sono al governo o nel settore finanziario e che si congratulano per il ritorno delle banche alla redditività e alle moderate – benché duramente guadagnate – migliori condizioni di regolamentazione dovrebbero focalizzarsi su ciò che ancora deve essere fatto. Il bicchiere tutt’al più è solo per un quarto pieno; per molte persone è per tre quarti vuoto. Buona informazione a tutti. Vi butto li alcune recenti notizie sul belpaese a conferma che la crisi è tutt'altro che finita, e che l'euro e le cure di austerità fanno sempre più male .
Cominciamo da un argomento che mi sta molto a cuore, l'argomento alcolico, come scrive il Sole24Ore : Alcolici, accisa più alta del 33% "...MILANO - Produttori di vino e birra sul sentiero di guerra. Due decreti legge prevedono una raffica di aumenti delle accise sugli alcolici (più l'Iva dal 21 al 22%) che, a regime, si tradurrà in un balzo secco del 33%. Il governo spera di reperire 200-230 milioni dall'inasprimento fiscale..." "...Una volta a regime – interviene Alberto Frausin, presidente di AssoBirra – l'aumento delle accise arriverà al 33%. Un balzo insostenibile: sulla birra si arriverà a pagare in totale il 47% di tasse. L'aumento dell'accisa porterà a un calo dei consumi di birra di circa il 3% a volume, che si somma a un altro 3% registrato nei primi 6 mesi. Mi sembra un metodo sbagliato per reperire risorse: si accentua la caduta delle vendite e si mettono a rischio aziende e occupazione..." ancora dal Sole24 arriva un'altra interessante notizia in merito ad una tassa semisconosciuta : Casa, ai massimi il «tributo ambientale»: tutti lo pagano ma nessuno lo conosce "...Nuovo record per il tributo ambientale sulla casa: oltre due terzi delle Province hanno adottato l'aliquota nella misura massima del 5% e la media ha raggiunto il 4,48%. I dati - a disposizione dell'ANSA - emergono da uno studio di Confedilizia che fa presente: «È un tributo che tutti pagano senza neppure saperlo». I dati si riferiscono al 2012 in quanto per il 2013, con il decreto Imu, le amministrazioni hanno ancora tempo per deliberare, fino al 30 novembre..." Come se tutto questo non bastasse, dal sito Ansa arrivano i dati inerenti al crollo del potere d'acquisto degli italiani, nonostante la "protezione" dell'€uro : A picco il potere d'acquisto delle famiglie. Giù del 4,7%, il calo peggiore dal 1990 "...Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è sceso in termini correnti del 2%, mentre il potere d'acquisto è diminuito del 4,7%, toccando così il calo peggiore dal 1990, inizio delle serie. Lo comunica l'Istat, diffondendo i dati aggiornati sul 2012 e spiegando come anche la propensione al risparmio abbia toccato i minimi da 22 anni. Il 2012 è stato quindi un anno 'nero' per i bilanci delle famiglie italiane, con record negativi sia per la capacità di spesa espressa in termini reali, ormai in diminuzione dal 2008, sia per l'inclinazione al risparmio, definita dal rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile, che calando all'8,4% risulta più che dimezzata a confronto con quindici anni prima. Male è andata anche la spesa per consumi finali, in flessione dell'1,5% in termini nominali..." Per "risolvere" la situazione e per non scontentare i ragazzi della Troika, il premier Letta si è portato avanti, ed infatti come riporta il Fatto Quotidiano : Letta anticipa la Troika, un uomo del Fondo monetario gestirà la spending review "...L’Italia anticipa Bruxelles. Mentre il fantasma del commissariamento della Troika in perfetto stile Grecia aleggia sulla Penisola, il governo italiano ha chiesto a Carlo Cottarelli di lasciare il Fondo monetario internazionale (Fmi) offrendogli l’incarico di commissario per la spending review. E il direttore del dipartimento degli affari di bilancio del Fmi ha prontamente accettato notificando al direttore generale Christine Lagarde la sua intenzione di dimettersi con effetto dal 22 ottobre, in seguito alla sua nuova nomina. “Non esistono tagli di spesa facile, la revisione va fatta con accortezza”, aveva detto nei giorni scorsi il premier Enrico Letta, anticipando l’intenzione di dare l’incarico di commissario a Cottarelli. La scelta dell’esecutivo arriva in un momento particolarmente delicato per il rapporto tra l’Italia e la Troika (composta da Fmi, Unione europea e Banca centrale europea)..." C'è da dire che le ultime scelte del premier non si sono rivelate molto azzeccate, visto che come scrive Repubblica, cinque saggi scelti da Letta sono stati denunciati nell'ambito di un'inchiesta sui concorsi truccati : Denunciati cinque saggi di Letta "Hanno truccato i concorsi" "...Si arriva così, ascolto dopo ascolto - annota negli atti di indagine la Finanza - ai nomi di cinque dei 35 saggi di Letta (Barbera, Caravita, De Vergottini, Salazar, Violini) tirati in ballo per due concorsi. Quello da ordinario di diritto costituzionale bandito dall'Università Europea di Roma e quello da associato in quel di Macerata. E accade anche che vengano segnalati nell'indagine l'ex Garante per la privacy Francesco Pizzetti e l'ex ministro per le politiche europee Anna Maria Bernini (concorso da ordinario di diritto pubblico comparato dell'Università europea di Roma)..." Ovviamente a quanto detto bisogna sempre aggiungere l'aumento dell'iva e la crescita della disoccupazione, che ha superato il 12% nel totale e il 40% in quella giovanile. Però tranquilli, la Lagarde del FMI ha detto che in 10 anni si sistema tutto : Lagarde (Fmi): «Torna la crescita, ma la transizione durerà un decennio» "...La crescita nell'area euro torna quest'anno, dopo sei trimestri consecutivi di recessione, in territorio positivo. Lo afferma il direttore generale del Fmi Christine Lagarde, sottolineando che è «essenziale» riportare in salute le banche europee, spingere per un'unione bancaria e premere sulle riforme per aiutare la crescita. Il cammino in uscita dalla crisi esplosa cinque anni or sono, tuttavia, «non è ancora completato». Le transizioni economiche in corso dureranno «almeno un decennio» e saranno globali..." Ribadisco che tutto questo è per far capire ai Ripresisti-€uristi che le cure di austerità imposte via €uro dalla Troika, stanno uccidendo il paese. Buona informazione a tutti. Vi ricordate della Barze-Letta della ripresa economica che stava arrivando nell'Eurozona? E bene (anzi male, malissimo), la ripresa non arriva a giudicare dalle notizie disastrose che giungono da tutta l'UEM.
Dall'ottimo sito L'Antidiplomatico.it ci arrivano una serie di news che descrivono in modo esaustivo la drammaticità e la forza devastante della depressione economica €uropea. Iniziamo dalla Spagna che come visto QUI non se la passa per niente bene, anzi : Spagna: 4,72 milioni di disoccupati "Con la fine dei contratti stagionali per la stagione turistica, il" tasso di disoccupazione in Spagna torna ad aumentare per la prima volta in sette mesi. Il Ministero del Lavoro ha reso noto mercoledì come il numero degli inoccupati nel paese sia arrivato a 4,7 milioni, con un incremento dell'0,5% nel tasso complessivo, arrivato al 26,6%. A settembre si sono registrate 25,572 domande di impiego in più ed il settore dei servizi ha tagliato 52,000 lavori." andando avanti nella lettura, troviamo i dati altrettanto disastrosi inerenti la situazione di Cipro, ed infatti in merito alla disoccupazione la situazione è questa : Cipro maglia nera della disoccupazione per il 2013 "Il principale incremento della disoccupazione si è registrato a Cipro. Secondo l'ufficio di statistica dell'Ue, l'Eurostat, nell'agosto del 2013 il tasso è passato dal 12.3% al 16.9% rispetto all'agosto del 2012; mentre in Grecia si è registrato un aumento dal 24.6% al 27.9% tra giugno 2012 e giugno 2013. L'area euro nel suo complesso registra un tasso di disoccupazione del 12% ad agosto, in linea con i dati di luglio, ma in crescita rispetto al 2012 quando era all'11.5%. In seguito alle cerimonie militari per i 53 anni dalla fondazione della Repubblica, il presidente cipriota Nicos Anastasiades ha dichiarato che Nicosia deve ampliare le sue capacità difensive e militari per avere più peso negoziale verso la riunificazione della parte nord occupata dalla Turchia." anche nel caso Cipriota, la presunta protezione dell'euro non si vede. Ma andiamo avanti e buttiamo un occhio all'Irlanda che una volta era portata ad esempio come modello Europeo da seguire (e i risultati si son visti) : Irlanda. La Banca centrale taglia le stime di crescita ed insiste sull'austerità "La Banca centrale irlandese ha tagliato le sue prevision idi crescita per il paese per il 2013: da un ottimistico 1,9% si è passati allo 0,5%. In una nota, l'istituto ha anche invitato il governo a non interrompere il programma di austerità in corso, dopo che nei mesi scorsi i membri del partito Laburista all'interno del governo avevano manifestato più di una indicazione in tal senso. L'Irlanda dovrebbe uscire dal programma di salvataggio imposto dalla troika – Bce, Commissione europea e Fondo Monetario Internazionale - alla fine di quest'anno, dopo sei anni di austerità." La notizia interessante però riguarda la "virtuosa" e "perfetta" Germania, infatti come scrivono sul sito : Cresce la disoccupazione in Germania a settembre "Il numero degli inoccupati in Germania è cresciuto di 25 mila unità a settembre, portando il tasso complessivo di disoccupazione da 6,8% a 6,9%. Si tratta di una notizia inaspettata dato che gli esperti al contrario avevano previsto una diminuzione attesa della disoccupazione nel paese di 5 mila unità. "L'aumento stagionale di settembre è dovuto alle politiche del mercato del lavoro che forniscono meno sostegno", ha dichiarato alla Bbc Heinrich Alt, dirigente del Ministero del Lavoro." Certo non c'è da meravigliarsi se anche in Germania gli effetti della crisi si fanno sentire, l'austerità che impone all'eurozona si sta ritorcendo anche contro se stessa, visto che gli stati del sud europa acquistano ( acquistavano) molti prodotti tedeschi. Ma sappiamo quale €urozona sognano i tedeschi, quindi nulla di nuovo all'orizzonte. La ciliegina sulla torta di questo quadro sconcertante però ci arriva ancora una volta dalla povera Grecia, ormai ridotta a paese del terzo; questa volta sulsito Ansa scrivono che : Crisi: Grecia; studio, disoccupazione al 34% nel 2016 "(ANSAmed) - ATENE, 3 OTT - Il tasso di disoccupazione in Grecia (che lo scorso giugno ha toccato il 27,9%) nel 2016 raggiungerà il livello record del 34%. E' quanto si sostiene in un rapporto redatto dall'Istituto per il Lavoro della Gsee, il maggiore sindacato ellenico del settore privato, pubblicato oggi e in cui si afferma pure che dall'ottobre 2008 i posti di lavoro perduti nel Paese sono circa un milione. Il tasso di disoccupazione del 27,4% segnalato lo scorso marzo dall'Istituto statistico ellenico (Eltat), prosegue il rapporto, è stato il più alto registrato in un Paese occidentale negli ultimi 30 anni. Nello studio, gli esperti della Gsee mettono in guardia sul fatto che la decisione del governo greco e della troika dei creditori internazionali (Ue, Bce e Fmi) di proseguire nelle attuali politiche di austerità avranno nei prossimi anni "conseguenze devastanti" per il Prodotto Interno Lordo (Pil) e l'occupazione della Grecia. (ANSAmed)." Ovviamente le "buone " notizie arrivano anche dall'Italia, come scrive ancora l'Ansa : A picco il potere d'acquisto delle famiglieGiù del 4,7%, il calo peggiore dal 1990 "Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è sceso in termini correnti del 2%, mentre il potere d'acquisto è diminuito del 4,7%, toccando così il calo peggiore dal 1990, inizio delle serie. Lo comunica l'Istat, diffondendo i dati aggiornati sul 2012 e spiegando come anche la propensione al risparmio abbia toccato i minimi da 22 anni. Il 2012 è stato quindi un anno 'nero' per i bilanci delle famiglie italiane, con record negativi sia per la capacità di spesa espressa in termini reali, ormai in diminuzione dal 2008, sia per l'inclinazione al risparmio, definita dal rapporto tra il risparmio lordo e il reddito disponibile, che calando all'8,4% risulta più che dimezzata a confronto con quindici anni prima. Male è andata anche la spesa per consumi finali, in flessione dell'1,5% in termini nominali." Quello che mi chiedo è come facciano gli €uristi tutti a dire che sta arrivando la ripresa economica con dei dati così disastrosi, non c'è da meravigliarsi allora se Martin Wolf sul Financial Times scrive che Schäuble vive in uno strano universo parallelo, come riportato e tradotto dagli amici di Voci dall'Estero : Martin Wolf: Lo strano universo parallelo della Germania "...Martin Wolf, il chief economist del Financial Times, commenta il risultato delle elezioni in Germania, osservando che forse la Merkel riuscirà davvero ad ottenere l’eurozona che desidera, e cioè una Germania allargata, ma lo spettacolo sarebbe deprimente: un immenso surplus strutturale di partite correnti significa infatti esportare tanti prodotti – ma anche tanti fallimenti. Partendo dal commento della settimana scorsa sul Financial Times di Wolfgang Schäuble, in cui il ministro delle finanze tedesco si rallegrava dei segnali economici positivi dell’eurozona e accusava i critici di vivere in un “universo parallelo”, Martin Wolf si dichiara ben contento di dimorare in quel mondo, perché quello in cui si trova Mr. Schauble si rivela per essere, in realtà, molto inquietante. C'è davvero la possibilità che i paesi membri dell'eurozona ritornino ad un'economia sana in un tempo ragionevole? Dice Wolf: "Si può fare? Senza un cambiamento nell’attuale filosofia tedesca, la risposta è No. Come dimostra chiaramente il pezzo del signor Schäuble, la domanda globale non viene considerata nell’analisi. Eppure un grande paese con un immenso surplus strutturale di partite correnti non esporta solo prodotti. Esporta anche bancarotta e disoccupazione, in particolare se il corrispondente flusso di capitali consiste in debito a breve termine. Il fatto che la nuova procedura sugli squilibri macroeconomici manchi di riconoscere il ruolo della mancanza di domanda interna della Germania, la dice lunga. Il livello di allerta per un surplus di partite correnti è del 6% del PIL, indipendentemente dal peso dell’economia di un paese. Vien fuori che la media della Germania è esattamente il 5,9%..." Rimaniamo in attesa che la ripresa arrivi e soprattutto che si porti via l'euro. Buona informazione a tutti. Arrivano puntuali le pillole informative dal sito Eurointelligence.
L'argomento principale riguarda la situazione politica dell'intera eurozona, visto le recenti elezioni Tedesche e Austriache, la crisi di governo Italiana e il caso Alba Dorata in Grecia. Viene evidenziato anche l'ascesa di forze politiche euroscettiche anche in quei paesi del gruppo core. Ovviamente non mancano le informazioni relative alla cronica disoccupazione che attanaglia l'UEM, che come riporta il sito : "...Unemployment stays flat – PMI falls We have been saying for a while that the expectations as expressed by confidence indicators were running ahead of the situation, and we are now witnessing a downward correction in the expectations indicators. The eurozone’s overall PMI was down from 51.4 in August to 51.1 in September, with the output component down from 53.4 to 52.2. Eurostat revised the July unemployment rate for the eurozone from 12.1% to 12%, and said that it stayed at this level in August. The total number of people out of work is 19.2m. Youth unemployment from 23.8% to 23.7%. What we are seeing in the eurozone cannot really be described as a recover, but a return from negative growth rates to low positive ones – without any near-term prospect of a genuine recovery. The latter would require a significant drop in unemployment. Without a resumption in bank lending, given the continued constraints on fiscal policy and a stable but lacklustre global economy, it is hard to see where this growth is coming from..." Da Eurointelligence : BREAKING NEWS DALLA ZONA €URO Buona informazione a tutti. Per dimostrare ancora una volta che il "Fogno" degli Stati Uniti d'€uropa di fatto è un incubo, vi riporto una notizia odierna che evidenzia in modo chiaro le profonde differenze di trattamento e le Asimmetrie presenti nell'Eurozona.
L' Ansa oggi ha riportato questa notizia riguardo la Francia : "BRUXELLES - Via libera dall'Antitrust Ue ai 20,5 milioni di euro concessi dallo stato francese a Renault per sviluppare veicoli diesel ibridi con il progetto 'HYDIVU'. Secondo i servizi del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia gli aiuti sono infatti compatibili con le norme europee, in quanto questi rispondono a una ''reale debolezza di mercato senza suscitare indebite distorsioni della concorrenza''. I 20,5 milioni di aiuti sono costituiti da 3,8 milioni di sovvenzioni, 3,4 di anticipi recuperabili per la ricerca industriale e 13,1 per lo sviluppo sperimentale." La notizie potrebbe apparire priva di significato se non fosse che all'interno dell'UE gli aiuti di stato alle società e imprese sono vietati, come riporta l'art. 107 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, che dice : SEZIONE 2 AIUTI CONCESSI DAGLI STATI Articolo 107 (ex articolo 87 del TCE) 1. Salvo deroghe contemplate dai trattati, sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza. 2. Sono compatibili con il mercato interno: a) gli aiuti a carattere sociale concessi ai singoli consumatori, a condizione che siano accordati senza discriminazioni determinate dall'origine dei prodotti; b) gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali; c) gli aiuti concessi all'economia di determinate regioni della Repubblica federale di Germania che risentono della divisione della Germania, nella misura in cui sono necessari a compensare gli svantaggi economici provocati da tale divisione. Cinque anni dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare una decisione che abroga la presente lettera. 3. Possono considerarsi compatibili con il mercato interno: a) gli aiuti destinati a favorire lo sviluppo economico delle regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione, nonché quello delle regioni di cui all'articolo 349, tenuto conto della loro situazione strutturale, economica e sociale; b) gli aiuti destinati a promuovere la realizzazione di un importante progetto di comune interesse europeo oppure a porre rimedio a un grave turbamento dell'economia di uno Stato membro; c) gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse; d) gli aiuti destinati a promuovere la cultura e la conservazione del patrimonio, quando non alterino le condizioni degli scambi e della concorrenza nell'Unione in misura contraria all'interesse comune; e) le altre categorie di aiuti, determinate con decisione del Consiglio, su proposta della Commissione. Quello che dice Almunia è che gli aiuti Francesi alla Renault sono compatibili con le norme UE in quanto : "...Secondo i servizi del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia gli aiuti sono infatti compatibili con le norme europee, in quanto questi rispondono a una ''reale debolezza di mercato senza suscitare indebite distorsioni della concorrenza...'' a me sembra una forzatura quella del Commissario UE in favore della Francia, ma la cosa veramente sconvolgente, è che a seguito del terremoto dell'Aquila, per le aziende che avevano perso tutto e che lo stato ha aiutato, l'Europa ha chiesto (e chiede ancora?) la restituzione dei benefici ottenuto sotto forma di sgravi fiscali, come riportato da AbruzzoWeb in questo articolo : TERREMOTO: TASSE, L'EUROPA MINACCIA ''UN MESE ANCORA, POI RESTITUITE TUTTO'' "...L'AQUILA - "Restituite le tasse che vi sono state tagliate dopo alluvioni, eruzioni e terremoti": la mannaia della Commissione europea si abbatte su 12 regioni colpite da calamità dal 1990 a oggi, compreso l'Abruzzo. La notizia arriva come una bomba sulla testa delle imprese e dei professionisti del "cratere" sismico: c'è la conferma che a Bruxelles è stata aperta una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia perché avrebbe erogato "illegalmente delle misure ascrivibili ai casi di aiuto di Stato", con "il rischio che possa incidere o abbia inciso sugli scambi" con gli altri paesi europei. Nel mirino ci sono Sicilia (terremoto 1990 ed eruzione Etna 2002); Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Veneto (alluvione 1994); Marche e Umbria (terremoto 1997); Molise e Puglia (terremoto 2002) e, infine, Abruzzo (terremoto 2009). Il provvedimento è stato pubblicato l'11 dicembre scorso sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea ed è un lungo atto d'accusa al governo, passato e presente. Per quanto riguarda l'Abruzzo, i tecnici di Bruxelles "deplorano le autorità italiane" perché non hanno notificato la decisione dell'agevolazione alla Commissione e, in seguito, di non aver risposto o di averlo fatto in maniera evasiva rispetto ai chiarimenti richiesti. E invita l’Italia "a trasmettere eventuali osservazioni e a fornire qualsiasi informazione che possa essere utile ai fini della valutazione delle misure di aiuto in questione, entro il termine di un mese dalla data di ricezione della presente". Quindi la minaccia: qualora la Commissione "dovesse giungere alla conclusione che l’aiuto concesso illegalmente dalle autorità italiane non sia compatibile con il mercato interno, può decidere di emettere un’ingiunzione di recupero adottando una decisione definitiva negativa". A quel punto "le autorità italiane sarebbero quindi tenute a recuperare gli aiuti ritenuti incompatibili", cioè a chiedere indietro al 100% le agevolazioni fiscali concesse nel tempo con varie norme come, nel caso abruzzese, l'emendamento introdotto, nel novembre 2011, nella legge di Stabilità dall'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta..." La cosa ha dell'incredibile, visto che come è scritto in questo passaggio del suddetto articolo 107 : b) gli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali; non doveva nemmeno sorgere il dubbio sulla legitimità degli aiuti di stato forniti alle zone terremotate dell'Aquila e delle altre regioni Italiane colpite da gravi calamità. Ora pare che la situazione si stia risolvendo per il meglio, ma non per un ripensamento dell'UE, solo perchè il TAR ha dato ragione alle imprese. Infatti come riporta sempre AbruzzoWeb : TERREMOTO: TASSE AL 100%, C'E' LO STOP IMPRESE AQUILANE VINCONO RICORSO AL TAR "...L’AQUILA - Prima vittoria al Tar del “cratere” aquilano contro la restituzione al 100% delle tasse sospese a seguito del sisma del 6 aprile 2009.Il ricorso era stato presentato ai giudici amministrativi dalla Gran Sasso Acqua e dalle associazioni di categoria delle imprese locali per contestare la richiesta avanzata da Inps e Inail di non concedere l’abbattimento al 40% prevista dalla legge di stabilità per il 2012, grazie al famoso emendamento firmato dall’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, l’abruzzese Gianni Letta. Il tutto a causa di una presunta infrazione alla disciplina degli aiuti di Stato sollevata dal ministero del Lavoro, all'epoca retto da Elsa Fornero, dopo la notifica dell’agevolazione alla Comunità europea, che ne sta ancora valutando la compatibilità. La sentenza, invece, ha annullato gli atti con i quali gli istituti previdenziali, su indicazione del dicastero del Welfare, avevano disposto l’immediato recupero degli sgravi fiscali e contributivi riconosciuti dalla legge 183 del 2011 alle imprese localizzate sul territorio colpito dal terremoto..." Insomma nell'Europa dell'euro gli ideali di Fratellanza e Uguaglianza sono stati spezzati via e si è creata un'unione monetaria di Vincitori e Vinti, di chi impone dolore e sacrifici e di chi deve soffrire in silenzio. Buona informazione a tutti. |
AutoreLeonardo Sperduti Archivio
December 2013
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