Il 24 Gennaio 2013 è stato presentato a Bruxelles il MANIFESTO DI SOLIDARIETÁ EUROPEA , un documento che propone la segmentazione Controllata e Concordata dell'Eurozona, ripristinando le monete nazionali per salvare l'Europa e gli Europei e preservare la Democrazia.
Tra i firmatari ci sono il professor Alberto Bagnai e il professor Claudio Borghi. Da Goofynomics la descrizione del MANIFESTO : Solidarietà europea di fronte alla crisi dell’Eurozona La segmentazione controllata dell’Eurozona per preservare le conquiste più preziose dell’integrazione europea.La crisi dell’Eurozona mette a rischio l’esistenza dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo.La creazione dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo si colloca fra le maggiori conquiste dell’Europa post-bellica in campo politicoed economico. Il notevole successo dell’integrazione europea è scaturito da un modello di cooperazione che beneficiava tutti gli stati membri, senza minacciarne alcuno. Si era ritenuto che l’euro potesse essere un altro importante passo avanti sulla strada di una maggiore prosperità in Europa. Invece l’Eurozona, nella sua forma attuale, è diventata una seria minaccia al progetto di integrazione europea. I paesi meridionali dell’Eurozona sono intrappolati nella recessione e non possono ristabilire la propria competitività svalutando le proprie valute. D’altra parte, ai paesi settentrionali si chiede di mettere a rischio i benefici delle proprie politiche finanziarie prudenziali, e ci siaspetta che in quanto “benestanti” finanzino i paesi del Sud attraverso infiniti salvataggi. Questa situazione rischia di portare allo scoppio di gravi disordini sociali nell’Europa meridionale, e di compromettere profondamente il sostegno dei cittadini all’integrazione europea nell’Europa settentrionale. L’euro, invece di rafforzare l’Europa, produce divisioni e tensioni che minano le fondamenta stesse dell’Unione Europea e del Mercato Comune Europeo. Una strategia nel segno della solidarietà europeaRiteniamo che la strategia che offre le migliori possibilità di salvare l’Unione Europea, la conquista più preziosa dell’integrazione europea, sia una segmentazione controllata dell’Eurozona attraverso l’uscita, decisa di comune accordo, dei paesi più competitivi. L’euro potrebbe rimanere – per qualche tempo – la moneta comune dei paesi meno competitivi. Ciò potrebbe comportare in definitiva il ritorno alle valute nazionali, o a differenti valute adottate da gruppi di paesi omogenei. Questa soluzione sarebbe un’espressione di vera solidarietà europea. Un euro più debole migliorerebbe la competitività dei paesi dell’Europa meridionale e li aiuterebbe a uscire dalla recessione e tornare alla crescita. Ridurrebbe anche il rischio di panico bancario e il collasso del sistema bancario nei paesi dell’Europa meridionale, che potrebbe verificarsi se questi fossero costretti ad abbandonare l’Eurozona o decidessero di farlo per pressioni dell’opinione pubblica nazionale, prima di un abbandono dell’Eurozona da parte dei paesi più competitivi. La solidarietà europea sarebbe ulteriormente sostenuta trovando un accordo su un nuovo sistema di coordinamento delle valute europee, volto alla prevenzione di guerre valutarie e di eccessive fluttuazioni dei cambi fra i paesi Europei. Naturalmente sarebbe necessario, in almeno alcuni dei paesi meridionali, un abbuono (haircut) deidebiti. La dimensione di questi tagli e il loro costo per i creditori,tuttavia, sarebbero inferiori rispetto al caso in cui questi paesi restassero nell’Eurozona, e le loro economie continuassero a crescere al disotto del proprio potenziale, soffrendo una elevata disoccupazione. Posta in questi termini, l’uscita dall’Eurozona non implicherebbe che le economie più competitive non debbano sopportare un costo per la diminuzione dell’onere del debito dei paesi in crisi. Tuttavia, ciò accadrebbe in circostanze nelle quali il loro contributo aiuterebbe quelle economie a tornare a crescere, al contrario di quanto accade con gli attuali salvataggi, che non ci stanno portando danessuna parte. Perché questa strategia è così importante?Non occorre dire che è nostro comune interesse che l’Unione Europea torni alla crescita economica – la migliore garanzia per la stabilità e la prosperità dell’Europa. La strategia di segmentazione controllata dell’Eurozona faciliterà il conseguimento di questo risultato nei tempi più rapidi. Trovate la versione in pdf del Manifesto QUI. La proposta riprende un'idea del premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz, che già nel 2010 consigliava l'uscita della Germania dalla moneta unica per salvare l'Europa : STIGLITZ: GERMANIA FUORI DALL'EURO O IL CONTINENTE SPROFONDA Buona informazione a tutti.
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Su suggerimento ed indicazione di 48, voglio arricchire la sezione dei documenti, con questo recentissimo paper del professor Cesaratto. Nel testo sono evidenziate tutte le NOTE problematiche della moneta unica e gli insostenibili squilibri da essa creati.
A voi l' Abstract : "Il saggio illustra la spiegazione Classico-Kaleckiana della crisi dell’Eurozona domandandosi se essa sia un effetto indesiderato o possa, invece, rappresentare il dispiegamento dei veri obiettivi anti-sociali della moneta unica. Si esaminano poi le possibili vie d’uscita, inclusa quella di un massiccio “Piano Marshall” europeo di investimenti recentemente proposta dal sindacato tedesco. Quest’ultima soluzione ci appare inadeguata in quanto non tiene conto della più ampia dimensione della problematica della moneta unica e dei divergenti interessi nazionali in Europa. Altre due soluzioni la più desiderabile via Keynesiana e quella, più densa di incognite, della rottura dell’euro ci appaiono per ora non nell’ordine delle cose, a meno di un grave incidente che conduca dritti al secondo esito. Al momento la kossovizzazione della periferia europea appare come la prospettiva più probabile" Dal Professor Sergio Cesaratto : QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO DELL'EURO |
AutoreLeonardo Sperduti Archivio |