Quarantotto sul suo blog ha effettuato una lucida (e secondo me condivisibile) analisi in merito alla proposta di riforma dell' euro proposta dall'economista francese Lordon.
Per chi non conoscesse quello l'idea di Lordon propone, può trovare tutto QUI. La parte cruciale del discorso, come ben evidenziato da 48, è questa : "L’equilibrio si ritrova se, invece di una moneta unica, si pensa a una moneta comune, ossia un euro dotato di rappresentanti nazionali: degli euro-franchi, delle euro-pesetas, ecc. Immaginiamo questo nuovo contesto in cui: le denominazioni nazionali dell’euro non sono direttamente convertibili verso l’esterno (in dollari, yuan, ecc.) né tra loro. Tutte le convertibilità, esterne e interne, passano per una nuova Banca centrale europea che funge in qualche modo da ufficio cambi, ma e privata di ogni potere di politica monetaria. Quest’ultimo è restituito a delle banche centrali nazionali e saranno i governi a decidere se riprendere il controllo su di esse o meno. La convertibilità esterna, riservata all’euro, si effettua classicamente sui mercati di cambio internazionali, quindi a tassi fluttuanti, attraverso la Banca centrale europea (Bce), che è il solo organismo delegato per conto degli agenti (pubblici e privati) europei Di contro, la convertibilità interna, quella dei rappresentanti nazionali dell’euro tra loro, si effettua solo allo sportello della Bce, e a delle parità fisse, decise a livello politico. Ci sbarazziamo così dei mercati di cambio intraeuropei, che erano il focolaio di crisi monetarie ricorrenti ali e-poca del Sistema monetario europeo (5), e al tempo stesso siamo protetti dai mercati di cambio extraeuropei grazie al nuovo euro. È questa doppia caratteristica che fa la forza della moneta comune. Allontanato così il fantasma della convergenza «automatica» delle economie europee, sappiamo che certe economie hanno bisogno di svalutare – a maggior ragione con l’attuale crisi! Ora, il dispositivo di convertibilità interna della moneta comune ha l’immensa virtù di rendere di nuovo possibili queste svalutazioni, ma in un clima di maggior tranquillità. L’esperienza degli anni ’80 e ’90 ha ampiamente dimostrato l’impossibilità di operare aggiustamenti del cambio in piena bufera di mercati finanziari interamente liberalizzati. La tranquillità interna di una zona monetaria europea libera dal flagello dei suoi mercati di cambio rende allora le svalutazioni dei procedimenti interamente politici, dove spetta alla negoziazione tra stati il compito di accordarsi su una nuova griglia di parità. E non solo le svalutazioni! Perché il tutto potrebbe essere configurato secondo l’International Clearing Union proposta da John Maynard Keynes nel 1944, che, oltre alla possibilità di svalutazione offerta ai paesi con forti squilibri esterni, prevedeva anche di obbligare alla rivalutazione i paesi con forti eccedenti" Nel leggere quello che Lordon propone, la mia impressione è che questo sia l'ennesimo tentativo di difesa dell'euro, a seguito di una forte operazione di "cosmetica economica" senza possibilità di riuscita. Come il buon 48 ci fa notare, il voler effettuare delle svalutazioni in base ad accordi politici, non farebbe altro che far rimanere intatti gli attuali rapporti di forza, con stati come la Germania a far la voce grossa, ed altri come l'Italia e la sua Ignava classe politica a subirne le conseguenze. Inoltre, vedere l'ennesimo economista che vuole ignorare quello che la teoria economica insegna, è veramente sconfortante. Come il professor Bagnai più volte ci ha detto, la strada sbagliata può portare solo nel posto sbagliato. Per capire meglio i limiti e le forzature dell' idea di Lordon, vi lascio alla lettura dei due eccellenti post che 48 ha scritto per noi : MONETA "COMUNE": PUNTI OSCURI, PRO-DOMO GALLIARUM... e MEADE E KALECKY VS. MUNDELL E HAYEK: IL "BANCOR" €URO-RELOADED P.S. Nella sezione Documenti Informativi, allego il PAPER DI CESARATTO suggerito da 48. Buona informazione a tutti.
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AutoreQuarantotto Archivio
October 2013
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