Puntualmente come ogni fine anno, arriva l'annuncio del governo in carica che la fine della crisi è vicina e che il prossimo anni ci sarà la ripresa e la crescita, ecco alcuni precedenti : Ovviamente quest'anno è toccato a Letta dare la bella notizia dell'imminente fine della crisi e della ripresa con crescita che è alle porte, la famosa luce in fondo al tunnel. Ecco il premier Letta che ne da l'annuncio sul sole24 : Da questa immagine potete notare anche altri due dati, quello inerente al PIL, che anche quest'anno sarà negativo, e quello del deficit che sforerà il vincolo €uropeo del 3%, in altre parole è in arrivo una manovra correttiva per riportare i conti in ordine.
A conferma dell'imminente "manovrina" (c'è da recuperare solo lo 0,1% di PIL visto che il deficit è al 3,1%), arriva oggi la notizia su Reuters Italia dell'annuncio da parte del Ministro Saccomanni di una rapida manovra per riportare il deficit entro il 3%. Queste è quanto riporta Reuters : "...Il governo si impegna a ridurre "rapidamente" l'indebitamento netto del 2013 al 3% dal 3,1% del Pil per rassicurare l'Europa ed evitare nuove tensioni sui mercati finanziari. "È importante che questo lieve scostamento venga corretto rapidamente perché è un dato attentamente monitorato dall'Europa e bisogna dare l'impressione che questa sia una leggera deviazione", ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni..." Ora c'è da chiedersi chi pagherà i costi dell'aggiustamento, quali e quanti tasse verranno aumentate o ripristinate? Ma un'indicazione su ciò che potrebbe succedere arriva direttamente dalla BCE, dato che (come visto QUI) secondo la Banca Centrale Europea lo sforamento del deficit è dovuto a questi motivi : "...Il peggioramento del fabbisogno dell'Italia, dovuto soprattutto al rimborso dei debiti verso le imprese, ''mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell'obiettivo di disavanzo'' al 2,9% del Pil per il 2013. Lo scrive la Bce notando anche le misure per compensare l'abolizione dell'Imu e il rinvio dell'aumento Iva..." Io direi che per riportare il deficit entro il 3%, aumenteranno l'iva e taglieranno del tutto o in parte i rimborsi dei debiti della PA alle imprese, fa niente se queste falliranno o se i moltiplicatori sono superiori a 1 (circa 1,5) ed aumentando la Spesa Pubblica crescerebbe più che proporzionalmente il PIL e si ridurrebbe il rapporto Debito/PIL, l'importante è soddisfare le richieste (imposizioni) €uropee costi quel che costi. Ed ecco che anche Saccomanni per il 2014 annuncia ripresa e crescita : "...Le prospettive della ripresa nel quarto trimestre del 2013 e poi nel 2014 sono assolutamente solide", ha detto l'ex direttore generale della Banca d'Italia indicando in +1% il tasso di crescita del 2014..." Pare proprio che la crisi sia finita e che la ripresa sia alle porte visti i grandi risultati ottenuti con l'austerità espansiva alias distruttiva, che infatti ha dato una bella mano alla crescita del rapporto debito/PIL come dice il ministro : "...Dopo il 127% del 2012, il rapporto debito pubblico/Pil salirà al 132,9% quest'anno per poi cominciare a scendere dal prossimo. Il Tesoro ipotizza una "graduale riduzione dello spread" tra i rendimenti dei titoli decennali italiani e tedeschi dai 240 punti base di oggi a circa 100 nel 2016 e nel 2017..." Ma anche qui nessun problema, dal prossimo anno anche il debito/PIL scenderà! In attesa di vedere chi pagherà i costi della manovra di fine anno, dal FMI arrivano dati inerente al PIL di quest'anno e del 2014, con qualche discrepanza in negativo rispetto al governo, dal sito Ansa : Fmi:Pil Italia -1,8% in 2013, +0,7% 2014 (ANSA) - ROMA, 21 SET - L'economia italiana si contrarrà nuovamente quest'anno, con un calo del Pil dell'1,8%, per poi risalire dello 0,7% nel 2014. Sono le stime stilate dal Fmi nella bozza del World Economic Outlook anticipata dall'ANSA. Le previsioni per l'Italia, così come quelle degli altri principali partner di Eurolandia, restano al momento invariate rispetto alle ultime ufficiali diffuse a luglio. Ad ulteriore conferma di quello che sappiamo, cioè che l'unica cosa che riprenderà è la corsa inarrestabile della crisi economica, gli amici di Voci dall'Estero hanno tradotto per noi un articolo del Wall Street Journal dal titolo : WSJ: Precipita la produzione industriale nell’Euro-Zona che riporta i dati disastrosi della produzione industriale del mese di Luglio nell'eurozona, dati che sono i peggiori dall'aprile 2010 come scrive il WSJ : "...L’Eurostat dice che la produzione industriale nell’intera area è calata dell’ 1,5% tra giugno e luglio, il più grande calo registrato da settembre dello scorso anno. La produzione è calata del 2,1% rispetto all’anno precedente. L’ultima volta che il livello produttivo è stato così basso era l’aprile 2010. I dati deluderanno certamente gli eurocrati, che avevano salutato in grande stile i segnali che la lunga recessione della zona euro stava finalmente finendo..." ed ancora : "...Le economie della zona euro hanno un disperato bisogno di nuova crescita per affrontare il servizio del debito accumulato dall’inizio della crisi. Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il debito pubblico dell’intera eurozona arriverà a fine anno al 95% del prodotto interno lordo, dal 70% che era nel 2008. Una tale dinamica del debito, che in realtà è molto peggiore in alcuni particolari paesi, come Grecia e Portogallo, negli ultimi anni ha messo in dubbio la sopravvivenza della moneta unica. Il declino importante della produzione industriale tedesca, italiana e, in parte, francese. è stato il responsabile principale della debolezza registrata a luglio. Queste economie rappresentano circa i 2 terzi della produzione totale dell’eurozona. La produzione industriale tedesca è calata del 2,3%, annullando un incremento di proporzioni simili nel mese precedente. Marco Valli, chief economist per l’eurozona di UniCredit a Milano, ha dichiarato che i dati, molto probabilmente, riflettono la chiusura del gap tra i numeri reali e le stime di inizio anno. In primavera, ha osservato, i dati reali hanno mostrato un rimbalzo in corso, mentre gli indicatori rimanevano deboli..." Sembra terribilmente chiaro che la crisi è ancora lontana dalla sua risoluzione e che il fallimento dell'euro è sempre più evidente, con costi sociali ed umani ormai inaccettabili, ma i tecnocrati non eletti €uropei non si arrendono e chiedono sempre più lacrime e sangue ! Intanto la tanto temuta Inflazione si allontana sempre più e nell'eurozona si fa avanti lo spettro devastante della Deflazione, basta leggere la fine dell' articolo dove viene scritto che : "...La natura anemica della ripresa è riflessa anche dai dati riguardanti l’inflazione di agosto in molti paesi della zona. In Irlanda, l’inflazione annuale ha toccato il minimo da tre anni dello 0,2%, mentre in Francia è calata allo 0,9% e in Spagna all’1,5% dall’1,8% di luglio. La BCE si aspetta che l’inflazione rimanga significativamente più bassa del suo obiettivo di medio termine del 2%, sia quest’anno che il prossimo..." Buona informazione a tutti.
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AutoreLeonardo Sperduti Archivio
December 2013
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